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Il piroscafo ‘Patria’ è per ora salvo

Il Registro Navale Italiano ha concesso una proroga del certificato di classe fino al 30 giugno 2021

Fausto Zambra / Creative Commons CC BY-SA 4.0
27 novembre 2020
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È salvo, almeno per ora, il piroscafo Patria. Lo storico natante varato nel 1926, in ‘zona Cesarini’ (una decisione doveva essere presa entro lunedì 30 novembre) ha ottenuto dal Registro Navale Italiano uno proroga fino al 30 giugno del 2021 del “certificato di classe”, una sorta di carta di circolazione del gigante del Lario, indispensabile per consentire il passo successivo ovvero il restauro del natante salvato dalla demolizione a metà degli anni ’90.

A sollevare il problema era stata la Famiglia Comasca protagonista, ormai trent’anni fa, del salvataggio del piroscafo solo in parte restaurato dall'Amministrazione provinciale, che ne è proprietario, ovvero l’armatore. Nelle ultime settimane numerose le associazioni scese in campo per salvare il Patria, fra cui le Associazioni svizzere ‘Amici dei piroscafi a vapore’ che solcano le acque dei laghi e dei fiumi della Confederazione. “Vi chiediamo di fare il massimo per rinnovare il permesso di servizio per il Patria – l'appello svizzero –. Il vostro piroscafo è molto conosciuto anche tra gli appassionati dei vapori nella Svizzera. Questo battello fa parte della storia della navigazione in tutta Europa, è un importante testimone contemporaneo anche della storia della tecnica e industria”.

Nei mesi scorsi era arrivato il via libera da parte della Soprintendenza alla possibilità di concedere in uso l’imbarcazione alla Como Lake Steamship Company di Giorgio Porta ed Enrico Guggiari, rispettivamente presidente e vice presidente dell’Aeroclub Como. I due imprenditori attivi nel settore del turismo si sono impegnati a rimettere a nuovo il piroscafo per trasformarlo in un albergo di lusso viaggiante, sulla falsariga delle imbarcazioni storiche che navigano sul Danubio o il lago di Costanza.

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