Il trentenne albanese 'lavorava' soprattutto negli esercizi pubblici del varesotto. Al momento del fermo è stato trovato con 110 dosi di cocaina pronte alla vendita
Stando all'accusa il trentenne albanese arrestato nei giorni scorsi dai carabinieri del comando provinciale di Varese sarebbe uno spacciatore di cocaina i tra i locali bene del varesotto. Esercizi pubblici nei quali si riforniva anche un nutrito gruppo di ticinesi. È l'accusa mossa dagli investigatori al trentenne albanese, incensurato, senza permesso di soggiorno ma residente a Gallarate, che da tempo era tenuto d'occhio dai carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Busto Arsizio. Al momento del fermo il giovane è stato trovato in possesso, ben nascosti nel vano airbag della sua autovettura, di 110 sacchetti contenenti complessivamente 94,2 grammi di cocaina: 5 dosi da 5 grammi l'una e 105 dosi da meno di un grammo. Nella perquisizione al domicilio del trentenne i militari hanno sequestrato 12'300 euro e oltre 3 mila franchi, conferma che fra i clienti dell'arrestato c'erano anche ticinesi. I carabinieri hanno sequestrato anche sei telefonini e due tablet. Su uno degli smartphone in possesso del trentenne sono state trovate foto scattate con i familiari in Albania tra auto di grossa cilindrata, fra cui una Maserati, che gli investigatori sospettano che possa essere stata acquistata grazie ai proventi dello spaccio.