Quasi la totalità dei decessi fra marzo e aprile è stata registrata fra gli 'over 65'. Lo dicono i numeri analizzati dall'Istituto nazionale di ricerca
Tra marzo e aprile nel Comasco sono morte dodici persone al giorno a causa del Covid-19. Undici di loro erano 'over 65'. I dati elaborati dall'Istat, sulla base delle anagrafi comunali, oltre a fornire una istantanea più precisa, restituiscono un quadro legato all'andamento della mortalità nella regione ancor più drammatico rispetto ai numeri ufficiali. In più si rafforza il fatto che la fascia d'età oltre i 65 anni è stata letteralmente travolta dall'epidemia. Insomma, nonni, memoria e tradizioni spazzati via dal virus. In molti casi le vittime erano ospiti delle case di riposo.
Stando ai dati elaborati dall'Istituto nazionale di ricerca, il numero di anziani che nel Comasco hanno perso la vita dal 1° marzo al 30 aprile raggiunge i 1'561 (1'642 il dato totale). Si certifica così un incremento di 663 comaschi 'over 65' deceduti. Si tratta di numeri superiori del 50 per cento rispetto alle statistiche ufficiali elaborate da Regione Lombardia e Ats Insubria. I Comuni lariani più colpiti sono stati quelli sul cui territorio ci sono case di riposo, come ad esempio Arosio con un incremento del 380 per cento di decessi sempre fra gli 'over 65', Beregazzo con Figliaro (316 per cento) e Inverigo (242 per cento). Case di riposo che sono state visitate dai carabinieri del Nas nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Como.
I dati Istat riferiti ai Comuni più popolosi della provincia dicono che a Como i pensionati deceduti tra marzo e aprile sono stati 267 (+73 per cento), Cantù 111 (+91 per cento), Erba 77 (+114 per cento) e Mariano Comense 59 (+103 per cento). Anche i numeri drammatici registrati nelle quattro città lariane sono legati alla presenza di Rsa. Ultimo dato che conferma quanto già era noto: anche dalla statistica dell'Istat la componente maschile è risultata la più colpita. L'incremento dei decessi tra gli uomini in tutte le fasce di età è stato del 77 per cento (80 per cento per gli 'over 65'), rispetto al 66 per cento per le donne (70 per cento 'over 65').