Andrea Pellicini, sindaco di Luino: 'Preoccupati per le migliaia di frontalieri che sono tornati al lavoro e che potrebbero diffondere il contagio'
Non si placano polemiche e proteste per le lunghe code ai valichi con il Ticino. Anche stamane l'attesa media prima di riuscire a varcare il confine è stata di un'ora e mezza. ''Il comportamento dell’amministrazione federale delle dogane svizzere è intollerabile e disumano. È fonte di grave pregiudizio per i nostri lavoratori e per i comuni sconvolti da un traffico insostenibile''. La dura presa di posizione di Andrea Pellicini, sindaco di Luino, riguarda la situazione segnalata a partire da ieri, giorno in cui in Ticino sono riprese alcune attività, per cui migliaia di frontalieri sono tornati al lavoro. Continua Pellicini: ''In Italia, la gente del nostro territorio, è preoccupata che in Ticino le aziende abbiano già ripreso a lavorare a pieno ritmo, e non viceversa. Qui è ancora tutto fermo fino al 4 maggio, mentre ogni giorno migliaia di frontalieri vanno a lavorare in Ticino con il rischio di ammalarsi e diffondere il contagio alle loro famiglie qui da noi''.
Ancora il sindaco di Luino, dal proprio profilo Facebook: ''E allora perché non aprire anche i valichi di Cremenaga e Fornasette, quantomeno in determinate fasce orarie, evitando di costringere i nostri lavoratori a lunghe ore di coda. Le relazioni di confine vanno condotte con buon senso e non con questa miopia macroscopica, figlia di un incomprensibile egoismo. Mi auguro che i parlamentari lombardi riescano a sbloccare la situazione facendo intervenire il ministero degli Esteri''. Fra i parlamentari comaschi c'è il senatore varesino dem Alessandro Alfieri che ha già sollecitato un intervento del ministro Luigi Di Maio