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Con Isabelle Huppert in scena, Castellucci rilegge ‘Bérénice’

Domenica 29 e lunedì 30 settembre a Lugano, nell’ambito del FIT Festival

Monologo in francese, con sopratitoli in italiano
(Blasco)
22 settembre 2024
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In ‘Bérénice’, spettacolo coprodotto dal Lac insieme a più di dieci istituzioni teatrali internazionali, Romeo Castellucci – regista di casa al Lac, con i precedenti ‘Democracy in America’ e ‘Bros’ – mette in scena una rilettura personale di quello che è considerato il più grande testo poetico teatrale francese, monumento alla solitudine e all’abbandono. Protagonista, domenica 29 (alle 19) e lunedì 30 settembre (alle 20.30) – nell’ambito del FIT Festival, il Festival internazionale del teatro e della scena contemporanea –, sarà Isabelle Huppert, stella del cinema e del teatro contemporaneo, definita dallo stesso Castellucci “la sineddoche dell’arte della recitazione, del teatro d’Occidente”.

Liberamente ispirato all’omonima tragedia di Jean Racine, il ‘Bérénice’ di Huppert è un monologo in francese, con sopratitoli in italiano, che si avvale delle musiche originali di Scott Gibbons, compositore regolarmente al fianco di Castellucci, e dei costumi di Iris van Herpen, stilista olandese i cui abiti sono esposti nei più importanti musei del mondo. Domenica 29 settembre al termine dello spettacolo il pubblico in sala avrà l’occasione di assistere a una conversazione tra il direttore artistico del Lac Carmelo Rifici e Castellucci, con la partecipazione di Isabelle Huppert.

Fra le attrici più premiate della storia del cinema, Isabelle Huppert è apparsa in più di 150 film e produzioni televisive. Attrice più nominata al Premio César, ha vinto due Prix d’interprétation féminine a Cannes per ‘Violette Nozière’ (1978) e ‘La pianista’ (2001). Due volte Coppa Volpi a Venezia per ‘Un affare di donne’ (1988) e ‘Il buio nella mente’ (1995) e un Orso d’argento a Berlino per ‘8 donne e un mistero’ (2002), ha ritirato un Bafta nel 1977 come attrice debuttante per ‘La merlettaia’ (1977). Leone d’oro alla carriera nel 2005, nel 2016 ha vinto il Golden Globe per ‘Elle’, ricevendo al prima candidatura all’Oscar.

La scena emergente

L’anteprima della 33esima edizione del FIT Festival è completata da ‘Extra Time Plus’, progetto che riunisce far° Nyon, Südpol Luzern, FIT Festival e LAC per dare visibilità alla scena emergente svizzera. Sabato 28 settembre alle 21, il Foce ospita ‘Umarmung’ (Abbraccio) di Elvio Avila, visione intima sul potere dell’abbraccio e la conseguente produzione di serotonina. Il giorno dopo, alle 21, in ‘Mille lieues - inside’, la danzatrice-coreografa Marion Baeriswyl e il compositore D.C.P. si interrogano sul modo in cui abitiamo la Terra. Lunedì 30 settembre, la danzatrice locarnese Banca Berger porta al Foce ‘Bi-tà’, spazio di probabilità in cui danza, musica e matematica s’incontrano.

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