‘Che musica fai?’, gli chiediamo; ‘Rap’, risponde lui, ‘come Eminem!”. Voleva cantare e incidere qualcosa di suo e ci è riuscito. Lo abbiamo ascoltato
Sette tracce, per venticinque minuti di musica. ‘Segreti e sentimenti’ è il primo disco di Guglielmo Hug, un progetto nato da un desiderio: un ragazzo che da anni voleva cantare e incidere qualcosa da suo e che è riuscito a coronare il proprio sogno. Non appena Guglielmo mi aveva spiegato il suo progetto le aspettative in me crescevano, insieme al timore. Quando poi il disco è partito, è uscita una vena west coast, beats quadrati e semplici, con Guglielmo sopra di essi. Il flow di Guglielmo è assolutamente personale, asciutto, concreto. Le produzioni, estratte dalle banche dati online, sono state scelte con criterio, dando un taglio piuttosto secco al lavoro. Su queste arie dipinge la sua quotidianità: vita reale, sentimento e fatica. Il foyer, la scuola di vita autonoma che ha frequentato, gli sport, le passioni, gli amori, la famiglia. Il racconto reale e senza filtri in un disco che trasforma Guglielmo in un libro aperto. Onesto e trasparente, sembra che la creazione di un’opera rap validi l’impostazione che il rapper decide di utilizzare nella scrittura.
Quel che manca in ‘Segreti e sentimenti’, completamente, è la baracconata, la richiesta d’attenzione, il caso umano, la gratuità e la rabbia di un Trucebaldazzi. Nulla di tutto ciò, qui c’è spazio solo per i migliori amici, casse di birra e loup-garou. Un succo di mele nel frigo che aspettavo dalla prima volta che ne avevo letto il titolo. Uno avrebbe potuto aspettarsi metafore, voli pindarici, mentre si ritroverà “soltanto” una descrizione di temperatura che ha del colpo di genio. L’amore in ‘Smettila di farmi soffrire’, lo struggimento e le lacrime. Gli affetti in ‘La relazione di una famiglia’, l’età adulta, l’autonomia decisionale, l’auto determinazione. Il tutto in 25 minuti fitti, dove racchiudere una vita intera. Un album scorrevole dove si sviluppa istantaneamente empatia e interesse per le sue avventure, dove rimanere distaccati è assolutamente impossibile, considerando che le rime di Guglielmo ti fanno entrare direttamente nei suoi passi quotidiani, siano essi compiti o sogni. Rap vero, rap come mezzo per esprimere sé stesso e inseguire quello che nella cultura hip-hop è la prassi: il successo, l’elevazione sociale e il benessere, il riconoscimento. Qualcosa al quale tutti noi aspiriamo, con gli strumenti che ci siamo costruiti. Questo è solo il primo passo di Guglielmo, ma l’ha fatto nella giusta direzione e con la giusta sneaker.
Siamo a fine autunno quando Guglielmo Hug, cameriere del Bispro’ di Solduno, gestito da Pro Infirmis proprio a fianco al Centro Diurno dove lavoro, arriva consegnando un foglio al mio collega Fabrizio e a me. È una richiesta fondi, una sorta di crowdfunding per produrre il suo disco di debutto. “Che musica fai?”, gli chiediamo; “Rap” risponde lui, “…come Eminem!”. Fin da subito si capisce che l’intento è serio, così gli faccio una promessa: ascolterò il suo disco e ne scriverò nella maniera più onesta possibile, scrivendone un articolo. Tutto va avanti, il tran tran, i saltuari turni da volontario che Guglielmo attiva presso la nostra struttura finché inizio a chiedergli notizie del disco. “È in stampa, è quasi pronto, devono fare le copertine!”, dice lui. Gli ripeto che lo sto aspettando, che sono curioso di sentirlo. Quando poi il disco arriva chiedo a Guglielmo di fare una chiacchierata con me sul nostro balcone, materia sulla quale baserò la sua storia. Lui ha sempre voluto cantare, ha sempre scritto, ha sempre cercato spazi di espressione. Tra gli hobby c’è quello del canto, materia nel quale è seguito da Antonella Campisciano, docente dell’Accademia Ticinese di Musica. A Natale i genitori gli hanno regalato la custodia del cd, vuota ovviamente, corredata dalla copertina: lì è partita l’avventura per riempire un contenitore dei propri pensieri messi in rima.
Ed è qui che Antonella lo ha guidato: prima scegliendo delle produzioni online sulle quali Guglielmo ha rappato le proprie rime, poi sostenendolo fino ad arrivare a Certara, nello studio di Matteo ‘Peo’ Mazza, batterista e produttore che ha lavorato con mondi musicali diversi, da Roy Paci ai Panighiröl. Qui Guglielmo ha trovato non solo uno studio, ma un accogliente piatto di risotto, una disponibilità temporale che gli permettesse di prendersi il suo tempo, affinché si sentisse pronto a incidere. Macché, la perseveranza di Guglielmo gli fa registrare tutte le tracce del suo esordio in sei ore, intransigente su qualsiasi cambiamento gli venisse suggerito dai presenti in sala. I testi sono i suoi, sua l’ultima parola, suo il disegno artistico che ha portato a ‘Segreti e Sentimenti’. Dritto come un treno, aperto come un libro, ritmo e desideri esplicitati, affinché potesse presentarsi a tutti per quello che è. Su un divano, intervistato, al servizio durante una giornata di lavoro, sopra a un disco rap. Questo è Guglielmo e parte della sua storia, tra impegni, amori e passioni e dei fini esplicitati: l’Inter, la Pausini, le Loup Garou, in rima. Per chi volesse fare sua una copia del disco, il contatto è: fdhug@bluewin.ch