Spettacoli

‘Minotauro’ al Teatro Sociale: la ballata è pronta

Il mito greco ribaltato da Dürrenmatt nella versione di Saltamacchia e Picchetti, in prima assoluta giovedì 18 gennaio, poi repliche dal 19 al 22

Margherita Saltamacchia
16 gennaio 2024
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Donata Berra, traduttrice di ‘Minotauro, una ballata’ per Adelphi, sostiene che “la scrittura di Dürrenmatt più che per un pensiero logico, procede per immagini”. Da queste prende l’abbrivio il ‘Minotauro’ di Margherita Saltamacchia e Marzio Picchetti, nuova produzione del Teatro Sociale Bellinzona e di LaTâche21 che debutta giovedì 18 gennaio alle 20.45, con repliche venerdì 19 e sabato 20 gennaio alle 20.45, domenica 21 gennaio alle 17 e lunedì 22 gennaio alle 20.45. Sono pochi i biglietti rimasti, soprattutto per l'ultima replica.

In scena sono Jess Gardolin, Margherita Saltamacchia (che cura la regia dello spettacolo), Ali Salvioni (musiche) e Anahì Traversi. ‘Minotauro, una ballata’, di Friedrich Dürrenmatt, è una rivisitazione del mito greco. I ruoli dei personaggi principali sono invertiti, infatti Minotauro è la vittima e non più l’essere mostruoso e assassino, come invece è Teseo, che con l’inganno frantuma i sogni dell’uomo-toro e lo uccide. Le pareti del labirinto di Cnosso per Dürrenmatt sono ricoperte di specchi. Lo specchio è simbolo di riflessione, di ricerca del sé, ma anche dualità, illusione e utopia, un rimando al topos che accompagna gran parte dell’opera dürrenmattiana: “Verità o giustizia?”.

Quella che va in scena al Sociale è una rivisitazione che mette l’accento sulla tragicità dell’esperienza esistenziale umana, dell'individuo di fronte alla natura e dello stesso di fronte al diverso. Dal ritmo suggerito dal testo e dal suo sottotitolo – “Una ballata” – nasce la produzione ticinese, nella quale Minotauro si esprime danzando perché non conosce l’uso della parola, che è affidata alle attrici, accompagnate dal ritmo della musica eseguita dal vivo (www.teatrosociale.ch).