La band ticinese giovedì 16 novembre in versione ‘comoda’. A colloquio con Rocco Lombardi e Matteo ‘Tedd’ Bertini
Se il nome dovesse suonare familiare, si sappia che non sono il tributo agli Allman Brothers Band. Qui in Ticino, Hotlanta è da intendersi nella sola accezione di vita notturna di Atlanta, città della Georgia, sud degli Stati Uniti, anche se quel live ‘At Fillmore East’ della formazione fondata da Greg e Duane Allman, uscito nel 1971, l’anno d’oro del rock, si è preso gran parte della definizione. Comunque li si voglia intendere, Hotlanta in Ticino è sinonimo di Rocco Lombardi (batteria) e Mattia ‘Tedd’ Bertini (voce), dapprima in forma di duo, poi band a tutti gli effetti. «Siamo stati un duo nel momento in cui abbiamo composto i brani – spiega Lombardi –, quando non sapevamo bene che piega avrebbe preso il progetto». La piena armonia con i compagni d’avventura durante le session di registrazione dei singoli confluiti nell’album eponimo (in sola forma digitale) ha fatto sì che oggi tutti partecipino alla fase creativa e alla vita di gruppo». E per ‘tutti’ s’intende l’unione con Matteo Ballabio (rhodes, synth), Francesco ‘Cec’ Rezzonico (basso) e Mattia ‘Mad’ Mantello (chitarra). L’unione ha portato anche al disco fisico, il ‘Captured Live’ con i brani catturati dalla serata del Foce del dicembre 2022 e da quella di Locarno, vicina alla precedente.
Quella che a tutti gli effetti è una dichiarazione d’amore alla musica statunitense – Lombardi più vicino al jazz, Bertini più folk-rock oriented – arriva al Teatro Sociale di Bellinzona giovedì 16 novembre alle 20.45. Il batterista: «Siamo contenti di questa collocazione, il teatro esula da club e festival cui siamo abituati. Può essere un palco che ha poco a che fare con la nostra proposta, ma probabilmente favorirà persone non più giovanissime e che amano questo tipo di musica». Gli fa eco Bertini: «Sarà un’emozione diversa perché gli Hotlanta saranno diversi. Avremo tutto il tempo per poter lavorare i pezzi, per renderli in una versione da teatro, più nudi, più intimi, con arrangiamenti magari più interessanti, perché più introspettivi». I due sono concordi sulla «seduta comoda in una cornice suggestiva», e sulla «totale calma» che una location di questo tipo regala a chi ascolta.
Quello di giovedì sarà uno degli ultimi appuntamenti live della band ticinese, che poi calerà il capo sulla stagione primavera-estate e su composizioni al momento appena abbozzate. Lombardi: «Fondamentale, in ottica di proseguimento di questo progetto, sarà il sapersi aprire alla Svizzera interna, eventualmente alla Germania e all’Italia. Molto del nostro futuro dipenderà da questo, il Ticino ci ha già dato tanto, ora dobbiamo uscire, e ci stiamo lavorando».
Gli Hotlanta al Sociale saranno «tutto il nostro repertorio originale e anche qualche rivisitazione riarrangiata», così come furono al Foce lo scorso inverno, quando Lugano li ascoltò negli gli U2 (feat. B. B. King) di ‘When Love Comes To Town’, nella strizzata d’occhio agli Snarky Puppy (‘Gone Under’) e in quella a Doyle Bramhall II (Say One Thing’), come da cd fisico, che al Sociale sarà in vendita. Non sarà la notte di Atlanta, ma quella di Bellinzona, e poco cambia: siamo tutti invitati.
Sempre alle 20.45, il Teatro Sociale riapre le porte mercoledì 15 novembre con ‘Il fondo del sacco’, versione teatrale del romanzo di Plinio Martini così come concepita da Margherita Saltamacchia, sul palco con Daniele Dell’Agnola alle musiche (costo del biglietto a offerta). Venerdì 17, ‘La maschera e il violino’, talk cinematografico dedicato a Roberto Leydi con Renato Morelli (ingresso libero).
La settimana si chiude sabato 18 novembre con ‘Büchel Zampogna Bombardino’, concerto di tradizioni musicali in dialogo fra nord e sud delle Alpi, con Bandella Chilometro Zero, Duo Di Sanzo Scaldaferri, BüchelBox (presenta Olivier Bosia).