Il 21 e 22 luglio il festival: Katy Fusco, Lubomyr Melnyk, Mary Lattimore, Perpetual Bridge, Danilo Ligato, Julian Sartorius, Vera Fame, Mortòri
Torna, ed è la sua terza edizione, Floating Notes a San Bernardino, un festival del galleggiare dove per due sere artisti fra i più disparati si andranno a calare fra i boschi e il lago della rinomata località montana. A partire da Kety Fusco, arpista pisana di nascita e ticinese di adozione che, dopo la frequentazione del Conservatorio di Lugano e il suo esordio ‘Dazed’, nel 2020, fra il Canton Ticino e il Moesano ha trovato una casa e un centro di espressione, stabilendo il suo operato a San Bernardino. Ha creato con Floating Notes un festival musicale e un’etichetta con la quale si è autoprodotta ‘The Harp: Chapter I’, prima parte di un’opera che la vedrà impegnata per i prossimi anni. Sarà proprio lei a ‘galleggiare’ per prima, venerdì 21 luglio, con l'arpa elettrica che lo scorso marzo è risuonata anche nella Elgar Room della londinese Royal Albert Hall.
A seguire Lubomyr Melnyk, compositore e pianista di origine ucraina. 75enne, dopo un percorso che lo avvicina alle sonorizzazioni per la danza nel 1979, inizia a incidere quella che sarà la sua continuous music. Con Mary Lattimore si torna all’arpa, andando però oltre oceano: originaria della Pennsylvania ha fatto dell’arte dell’incontro la sua storia artistica, collaborando con decine di musicisti in formazioni e dischi più o meno stabili rinforzando sempre più la sua poetica. A chiudere la prima serata, Perpetual Bridge, progetto luganese di Nadia Peter confluito in ‘Astral Departures’, il suo secondo disco.
Sabato 22 luglio sarà invece il turno di Danilo Ligato, artista calabro-grigionese che dopo la pubblicazione dei suoi primi due lavori è entrato in una fase di ricerca rispetto all’opera dell’etnomusicologo Roberto Leydi, della quale presenterà i primi risultati in una commistione di storie che è il senso medesimo del festival. Quindi Julian Sartorius, batterista ampio che riesce a trarre suono da qualsiasi cosa. Vera Fame, la stessa sera, è l’incontro fra Martina Jacoma e Boris Tarpini, per un corpo sonoro che unisce harmonium, viola, pianoforte e voce e prende vita a Dénia, sulla costa valenciana, dove i due musicisti vivono. Per concludere Mortòri, nuovo progetto di Aris Bassetti, già Peter Kernel e che ha preso il dialetto ticinese per le corna utilizzandolo per esternare nuove evoluzioni sonore.
L’appuntamento per la terza edizione di Floating Notes è presso la Fonte Minerale del San Bernardino, a partire dalle 20. I biglietti (17.- per le serate singole e 30.- l’abbonamento) sono disponibili su www.floatingnotesfestival.bandcamp.com).