...e che forse sapete già (‘Everything Everywhere’, per intenderci). Ma pure i rumors, il carpet champagne, la Cina e gli hacker (tanti)
Vigilia di Oscar e i rumors abbondano anche se, salvo colpi di scena, la statuetta per il miglior film sembra gia’ assegnata. La ritireranno sul palco del Dolby Theater Daniel Katz e David Fenkel dello studio A24 per ‘Everything Everywhere All at Once’. È questo il verdetto unanime degli addetti ai lavori di Hollywood, con l’unico interrogativo su quante statuette avrà già conquistato il team dietro la folle avventura nel metaverso della lavandaia Evelyn Wang (Michelle Yeoh) e della sua famiglia. Il film dei visionari Daniel (Daniel Kwan e Daniel Scheinert) arriva a domenica con undici nomination e un poker di vittorie ai premi di categoria (produttori, registi, attori e sceneggiatori): non è mai successo – e ci sono stati solo quattro casi – che una pellicola con la stessa mole di trofei perdesse il premio più prestigioso. Ma se poi dovesse accadere?
Secondo Variety, la sorpresa potrebbe arrivare da ‘Top Gun: Maverick’ (Hollywood è riconoscente a Tom Cruise di aver riportato gli spettatori al cinema), mentre l’Hollywood Reporter e Deadline puntano sul tedesco ‘Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale’ di Edward Berger come potenziale spoiler (sarebbe la prima volta per Netflix). L’Italia fa il tifo per Alice Rohrwacher e le sue ‘Pupille’, candidato ai corti, e per il maestro delle acconciature Aldo Signoretti che ha trasformato Austin Butler in Elvis Presley. Butler (per ‘Elvis’) è in gara con Brendan Fraser di ‘The Whale’, ma Colin Farrell di ‘Spiriti dell’Isola’ potrebbe fare da terzo incomodo.
‘Niente di Nuovo Sul Fronte Occidentale’ ha spopolato ai Bafta e non era in gara ai Pga, Dga, Sag e Wga: dovrebbe comunque avere in tasca le statuette per il miglior film internazionale e la fotografia. Ai Dga, i Daniel hanno battuto Steven Spielberg in casa, diventando a 35 anni i più giovani registi premiati dalla categoria. E se, sempre per ‘Everything Everywhere’, la statuetta per Ke Huy Quan come migliore non protagonista sembra a questo punto scontata anche per il fattore umano (scappato dal Vietnam in fiamme, ex attore bambino nei ‘Goonies’ e ‘Indiana Jones’ tornato in pista dopo aver fatto per anni il coordinamento dei cascatori), non è lo stesso per la migliore attrice, con il duello tra Michelle Yeoh e la Cate Blanchett di ‘Tar’, quest’ultima nella parte di una direttrice d’orchestra cacciata con ignominia dal podio. Le chance di Michelle (se vincesse sarebbe la prima donna asiatica e la seconda di colore) sono state danneggiate in extremis per aver postato su Instagram, contro le regole dell’Academy, un articolo di Vogue in cui si spiegava come il terzo Oscar dopo quelli per ‘The Aviator’ (era Katherine Hepburn) e ‘Blue Jasmine’ non avrebbe aggiunto molto alla carriera dell’australiana Blanchett, mentre per lei, "criminalmente sottovalutata a Hollywood per un decennio", una vittoria aprirebbe la strada a parti più sostanziose.
Tutta da giocare è anche la corsa alla migliore attrice non protagonista: Angela Bassett nel ruolo della Regina Ramonda in ‘Black Panther: Wakanda Forever’ sembrava avere la vittoria in tasca fino a quando Kerry Condon di ‘Spiriti dell’Isola’ ha portato a casa un Bafta e Jamie Lee Curtis per ‘Everything Everywhere’ ha conquistato un Sag. Nessuno azzarda previsioni se non per menzionare una chance per Stephanie Hsu, sempre dal film dei Daniel, che sarà comunque sul palco del Dolby Theater con David Byrne e Son Lux per una delle cinque canzoni originali candidate, ‘This Is a Life’.
Per il terzo anno consecutivo la cerimonia degli Oscar non andrà in onda in Cina. Gli spettatori cinesi non potranno dunque tifare per la vittoria, salvo colpi di scena, di ‘Everything Everywhere All at Once’, film il cui cast è composto quasi esclusivamente da attori di origine asiatica. È dal 2021 che le autorità di Pechino, per la prima volta in decenni, rifiutano di mandare in onda i premi, con una decisione che gli analisti hanno ricondotto alla candidatura quell’anno di ‘Do Not Split’, lo short del norvegese Anders Hammer sulle proteste pro-democrazia a Hong Kong. Gli Oscar andranno invece in onda quest’anno nella ex colonia: si potranno seguire sui canali di entertainment ViuTV e ViuTVsix, che appartengono al gigante locale delle telecom Pccw.
In vista del 12 marzo, in tutto il mondo non solo dagli appassionati di cinema si intensificano le azioni dei criminali informatici che sfruttano i grandi eventi. Gli esperti della compagnia di sicurezza informatica Kaspersky hanno individuato la nascita di nuovi siti che promettono di offrire lo streaming gratuito dei film in concorso agli Oscar, ma che invece rubano il denaro dei visitatori. Per poter accedere ai film, viene chiesto di pagare una piccola quota di sottoscrizione; una volta effettuato il pagamento, gli utenti sono vittime di transazioni non autorizzate, addebitate a intervalli regolari, come se si trattasse di un abbonamento non annullabile, oppure a piccoli incrementi giornalieri fino a svuotare il conto.
Tra le pellicole più ‘promosse’ dai criminali c’è il sequel di ‘Avatar’, con i truffatori che hanno escogitato diverse tattiche per indurre gli utenti a scaricare o guardare il film. Lo schema prevede che i navigatori vengano indirizzati verso un sito fraudolento nel quale si chiede di confermare la propria identità completando dei sondaggi che offrono una serie di premi; una volta che l’utente clicca sul pulsante "gioca", riceve un messaggio di congratulazioni per aver vinto un premio a sua scelta. L’obiettivo è estorcere denaro, richiedendo una commissione per l’invio del premio. Inoltre, i truffatori raccolgono informazioni personali come nome, indirizzo e-mail e numero di telefono, che possono essere utilizzate per il furto d’identità o vendute sul dark web per scopi malevoli. "Gli Oscar 2023 sono un evento vantaggioso per i criminali informatici", spiega Olga Svistunova, Security Expert di Kaspersky. "È fondamentale essere estremamente cauti e controllare due volte l’autenticità di qualsiasi sito web che offra lo streaming gratuito di film, affidandosi solo alle piattaforme più conosciute e affidabili".
Per finire. Per la prima volta dal 1961, il red carpet degli Oscar non sarà rosso ma color champagne: la lunga passerella su cui domenica sfileranno i vip di Hollywood è stata srotolata oggi al Dolby Theater provocando una battuta del conduttore Jimmy Kimmel: "La gente continua a chiedermi, ci sarà violenza quest’anno? Spero certamente di no. La decisione di scegliere un tappeto color champagne al posto di uno rosso mostra come l’Academy sia sicura che non ci sarà spargimento di sangue", ha scherzato il comico alludendo allo schiaffo in diretta l’anno scorso di Will Smith a Chris Rock.
In realtà, come hanno spiegato a The Hollywood Reporter i consulenti assunti dagli organizzatori per la regia della sfilata in abito da sera che precede la cerimonia, è stata una scelta voluta per creare un ‘effetto notte’ durante un evento che si svolge nelle prime ore del pomeriggio di Los Angeles. "Il Ceo dell’Academy Bill Kramer ci aveva chiesto di trasformare l’evento in modo che, anziché di giorno, sembri che si svolga di notte", ha spiegato Rick Avila, direttore creativo dei gala del Met, spiegando che, per bloccare la luce, è stato cambiato anche il colore della tenda, in modo da farlo sembrare più scuro: "È del colore del tramonto, e dove vedi meglio un tramonto? Su una spiaggia con un bicchiere di champagne in mano".