Undici nomination e sette statuette vinte, di cui sei nelle categorie principali, miglior regia (i Daniels) e miglior attrice (Michelle Yeoh) inclusi
Per l’Academy, detto con la voce di Harrison Ford, il miglior film è Everything Everywhere All at Once. Il produttore, Jonathan Wang: "Questo premio è per tutti noi. È stato un anno incredibile". Rivolto alla moglie, richiamando l’ambientazione iniziale del film: "Anche se non avessimo questi vestiti, sarei pronto a stare in una lavanderia a gettoni con te".
Keystone
Brendan Fraser, migliore attore protagonista
Halle Berry e Jessica Chastain consegnano il massimo riconoscimento per attori e attrici. Il miglior attore protagonista è Brendan Fraser per The Whale, toccante storia di un insegnante d’inglese obeso e solitario che cerca di riallacciare i rapporti con la figlia adolescente. In lacrime: "È così che è il multiverso", dice Fraser rivolto ai Daniels, ma solo dopo avere stretto la mano all’altro favorito, Colin Farrell. "Signori, avete un cuore da balena. Solo le balene riescono a guardare così in profondità. Per me è stata una spedizione sul fondo dell’Oceano, poter risalire non è stato facile".
Nominati con Fraser:
Keystone
Michelle Yeoh, migliore attrice protagonista
La migliore attrice protagonista è Michelle Yeoh per Everything Everywhere All at Once. Mostrando la statuetta: "Per tutti i ragazzini e le ragazzine che mi guardano: questo è il faro di speranza. Dimostra che i sogni sognano alla grande. E a tutte le signore: non lasciate che nessuno vi dica che avete una certa età". Ringraziamenti ai Daniels, alla troupe e alle mamme: "Sono loro le vere supereroine. La mia ne ha 84, ora le porto il premio a casa".
Nominate con Yeoh:
Tra gli Oscar pesanti, quello alla miglior regia. Lo annuncia Nicole Kidman e va ai ‘Daniels’, ovvero ancora Daniel Kwan e Daniel Scheinert di Everything Everywhere All at Once. Scheinert: "Ai nostri amici candidati: siete degli eroi per noi. Vogliamo dedicare il nostro premio alle nostre mamme. Grazie alla mia per non avermi distrutto la creatività quando da piccolo facevo terribili film horror". Kwan: "Se il nostro film ha una certa genialità, è per la genialità che ci ha regalato chi vi ha lavorato. Siamo il prodotto del nostro contesto, deriviamo sempre da qualcuno". E ricorda il passato da emigrato.
I Daniels hanno battuto:
L’Oscar al miglior montaggio va a Paul Rogers per Everything Everywhere All at Once. "È fin troppo, in fondo sono solo al secondo film...’, dice Rogers.
Gli altri candidati erano:
Sulle note di ‘All My Life’ di Lenny Kravitz, scorrono uomini e donne di cinema raccolti nell’annuale ‘In memoriam’. Tra le "legends we have lost", le leggende che Hollywood ha perso, tra le donne: Olivia Newton John, Louise Fletcher, Irene Papas, Kirstie Alley, Irene Cara, Raquel Welch, Gina Lollobrigida, Angela Lansbury e Charlbi Dean, 32enne star di ‘Triangle Of Sadness’; tra gli uomini, Angelo Badalamenti, Ray Liotta, Burt Bacharach, Vangelis, James Caan.
Keystone
Lenny Kravitz
Trionfa la musica indiana alla sua prima candidatura. Miglior canzone originale è Naatu Naatu (musiche di M.M. Keeravani; testo di Chandrabose), dal film ‘RRR’: "Sono cresciuto ascoltando The Carpenters ed eccomi qui, con la statuetta in mano". E sulle note dei Carpenters, adattate per l’occasione, M.M. Keeravani ringrazia l’Academy e il pubblico.
L’India ha messo in fila:
Miglior sonoro è quello di Top Gun: Maverick, e dunque Mark Weingarten, James H. Mather, Al Nelson, Chris Burdon e Mark Taylor.
Gli altri candidati erano:
L’Oscar per la miglior sceneggiatura originale va a Daniel Kwan e Daniel Scheinert per Everything Everywhere All at Once. Scheinert: "Da piccolo sognavo di vincere un premio e parlare male dei professori che mi hanno messo voti cattivi". Ed elenca tutti gli sceneggiatori che lo hanno ispirato. Kwan: "Non ho mai pensato di essere uno storyteller, la mia sindrome dell’impostore è al massimo storico".
Gli altri candidati erano:
Da sinistra, Jonathan Wang, produttore, Daniel Kwan e Daniel Scheinert
L’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale va a Sarah Polley per Women Talking - Il diritto di scegliere (Women Talking), che la spunta su:
L’intensa esibizione di Rihanna con ‘Lift Me Up’, da Black Panther: Wakanda Forever, fa il pari con quella di Lady Gaga.
Keystone
Rihanna, ‘Lift Me Up’
Con orso cocainomane al seguito, Elizabeth Banks, attrice e regista di ‘Cocainorso’, premia i migliori effetti speciali. Vincono Joe Letteri, Richard Baneham, Eric Saindon e Daniel Barrett per Avatar - La via dell’acqua (Avatar: The Way of Water). La dedica dei premiati va a James Cameron.
Gli altri nominati erano:
John Williams, candidato per ‘The Fabelmans’ di Steven Spielberg, non vince il sesto Oscar. La statuetta per la miglior colonna sonora originale è nelle mani di Volker Bertelmann per Niente di nuovo sul fronte occidentale (Im Westen nichts Neues).
Oltre a Williams, erano in gara anche:
Keystone
Ernestine Hipper, a sinistra, e Christian M. Goldbeck
Hugh Grant ed Andy McDowell premiano la miglior scenografia: vincono Christian M. Goldbeck ed Ernestine Hipper per Niente di nuovo sul fronte occidentale (Im Westen nichts Neues)
Nella stessa categoria erano stati nominati:
Keystone
Lady Gaga, ‘Hold My Hand’
Una volta liberatasi dall’abito da sera Versace per una maglia nera, jeans strappati e niente trucco, Lady Gaga canta ‘Hold My Hand’, da Top Gun: Maverick, candidata per la miglior canzone originale. Sul grande schermo alle spalle, il ricordo di Tom Scott, regista del primo Top Gun.
Keystone
Kartiki Gonsalves (sx) e Guneet Monga
Nella categoria per il miglior cortometraggio documentario vince l’India con Raghu, il piccolo elefante’ (The Elephant Whisperers), diretto da Kartiki Gonsalves e Guneet Monga: "È un premio al rispetto per il mondo animale, all’empatia con le popolazioni indigene. Grazie a chi ha condiviso con noi la sua saggezza tribale", dicono le registe.
Nella stessa categoria erano candidati:
L’Oscar per il miglior cortometraggio d’animazione va a Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo (The Boy, the Mole, the Fox and the Horse), diretto da Charlie Mackesy e Matthew Freud.
Gli altri candidati erano:
La candidata all’Oscar Salma Hayek e il Premio Oscar Antonio Banderas premiano il miglior film internazionale: come previsto, la statuetta va a Niente di nuovo sul fronte occidentale (Im Westen nichts Neues), regia di Edward Berger (Germania), che gode di una doppia nomination nello stesso anno, unita a quella per il Miglior film. Berger ricorda il premio già ritirato da James Friend per la fotografia, ringrazia Netflix e gli attori dietro di lui. Rivolto al protagonista, Paul Bäumer: "Era il tuo primo film, lo hai portato sulle tue spalle".
Il film tedesco ha battuto:
Sul palco, un orgoglio nazionale, la prima canzone di una produzione indiana a raggiungere la nomination all’Oscar: è ‘Naatu Naatu’ (musiche di M.M. Keeravani; testo di Chandrabose), dal film ‘RRR’. L’India era (è) in gara anche per i due documentari All that Breathes e The Elephant Whisperers.
Kimmel con al guinzaglio un asinello da ‘Gli spiriti dell’isola’ introduce il premio per i migliori costumi, vinto da Ruth E. Carter per Black Panther: Wakanda Forever. Nominata tre volte al Premio Oscar, per i costumi di Malcolm X di Spike Lee nel 1992, per Amistad di Steven Spielberg nel 1997 e per Black Panther nel 2018, Carter aveva vinto la sua prima statuetta per quest’ultimo.
Gli atri candidati erano:
Jennifer Connelly e Samuel L. Jackson premiano il ‘trucco e parrucco’. L’Oscar per il miglior trucco e acconciatura se lo aggiudicano Adrien Morot, Judy Chin e Anne Marie Bradley per The Whale.
Dietro di loro:
La miglior fotografia è affare per James Friend - Niente di nuovo sul fronte occidentale (Im Westen nichts Neues)
Il direttore della fotografia britannico ha messo in fila:
James Friend, miglior fotografia
Il sogno italiano si spegne. ‘Le Pupille’ di Alice Rorhwacher è senza statuetta. Nonostante le previsioni favorevoli per il film della regista italiana, l’Oscar per il miglior corto live action è andato a ‘An Irish Goodbye’ di Tom Berkeley e Ross White.
Teatro in piedi per Diane Warren, primo Oscar onorario della serata. È il momento del miglior documentario: vince ‘Navalny’ di Daniel Roher, Odessa Rae, Diane Becker, Melanie Miller e Shane Boris. "Famiglia Navalny, grazie per il vostro coraggio, il mondo è con voi", ha detto uno dei registi ritirando il premio, ricordando le parole del leader dell’opposizione sulla "guerra ingiusta di Putin contro l’Ucraina".
Sul palco, Julija Naval’naja, moglie di Alexey Navalny: "Mio marito è in prigione solo perché ha detto la verità, solo perché ha voluto difendere la democrazia". Rivolto al consorte: "Sogno il giorno in cui sarai libero, e sarà libero il nostro Paese".
Keystone
Lo staff di ‘Navalny’
Gli altri candidati erano:
Keystone
Jamie Lee Curtis, migliore attrice non protagonista
‘Everything Everywhere’ parte seconda: Jamie Lee Curtis è la miglior attrice non protagonista. Ringrazia il ‘Dream team’ e usa per tutto il tempo il plurale: "Noi abbiamo vinto l’Oscar, tutti insieme". Un inchino, musica.
La star di ‘Halloween’ ha battuto:
È stato Short Round in Indiana Jones e il tempio maledetto e Richard ‘Data’ Wang ne I Goonies. Ke Huy Quan è il miglior attore non protagonista, primo Oscar della serata per ‘Everywhere Everything All al Once’. Il 51enne attore statunitense di origine vietnamita, lacrime agli occhi, ringrazia la madre 84enne e ricorda: "Ho passato un anno in un campo profughi e in un modo o in un altro sono finito qui, sul palco di Hollywood. Le storie sono reali, succedono. È questo il vero sogno americano".
Keystone
Ke Huy Quan, migliore attore non protagonista
Gli altri candidati erano:
Emily Blunt e Dwayne Johnson presentano il premio per il miglior film d’animazione, "la definizione stessa di Cinema": vince ‘Pinocchio di Guillermo del Toro’ (Guillermo del Toro’s Pinocchio), regia di Guillermo del Toro e Mark Gustafson. "È bello sapere che questa forma d’arte che amiamo così tanto è ancora viva", dice Gustafson. "L’animazione non è un genere, è avanguardia. Mantenetela viva nelle vostre discussioni", dice invece Del Toro, che ringrazia Netflix e ricorda la madre, deceduta durante le riprese del film.
Keystone
Guillermo Del Toro con la moglie Kim Morgan
Gli altri candidati erano:
Jimmy Kimmel, presentatore della serata, atterra al Dolby Theatre sul jet di Tom ‘Maverick’ Cruise. "Hollywood ha così poche idee nuove che Steven Spielberg ha dovuto fare un film su Steven Spielberg". Il comico e conduttore televisivo omaggia tanto i neocandidati all’Oscar quanto i veterani. Come John Williams, decano dei compositori di Hollywood, 53 nomination in quasi 91 anni di vita e 5 Oscar vinti.
Toccata e fuga per lo Slapgate, lo scandalo dello schiaffo in diretta di Will Smith a Chris Rock che ha turbato la scorsa edizione degli Oscar. Kimmel ne ha parlato brevemente senza mai nominare il premio Oscar per ‘King Richard: Una Famiglia Vincente’: "Se qualche cosa d’imprevedibile o violento succede, fate quel che avete fatto l’anno scorso: assolutamente niente".
Keystone
Jimmy Kimmel
Lady Gaga, data per assente ai Dolby Theater di Los Angeles, ci sarà. Canterà ‘Hold My Hand’, canzone candidata da ‘Top Gun: Maverick’. Con l’aggiunta di Gaga, tutti gli artisti candidati all’Oscar per la migliore canzone originale saranno sul palco: sono Rihanna (‘Lift Me Up’), Sofia Carson e Diane Warren (‘Applause’), Stephanie Hsu, David Byrne e Son Lux (‘This Is a Life’) e Rahul Sipligunj e Kaala Bhairava (‘Naatu Naatu’).
Anche Malala Yousafzai ha fatto la sua comparsa sul red carpet (quest’anno color champagne) degli Oscar. La premio Nobel 2014 ha fatto il suo ingresso in un abito di paillette d’argento con cappuccio sul capo, uscito dagli atelier di Ralph Lauren. Malala è agli Academy Awards in quanto produttrice esecutiva di Stranger at The Gate di Joshua Seftel, candidato nella categoria dei documentari short.
Dieci minuti all’inizio della Notte degli Oscar 2023, sotto il segno di ‘Everything, Everywhere, All At Once’, 11 candidature.