In testa gli universi alternativi della coppia Kwan-Scheinert. Segue ‘Gli spiriti dell’isola’. Spielberg vede la terza statuetta; John Williams la sesta
La notizia è che ‘Everything Everywhere All at Once’ – storia (un tantino schizofrenica) di una donna di origini cinesi che con il marito gestisce una lavanderia a gettoni e si ritrova improvvisamente in curiosi universi alternativi – ha conquistato undici candidature. ‘Gli spiriti dell’isola’, black comedy irlandese da record (in patria) ne ha conquistate nove. I film di Daniel Kwan e Daniel Scheinert (il primo) e di Martin McDonagh (il secondo) sono in vetta alle nomination – annunciate ieri a Beverly Hills da Riz Ahmed e Allison Wilson – ai prossimi Oscar del cinema, da assegnarsi domenica 12 marzo al Dolby Theatre di Los Angeles. Per completezza d’informazione: di nomination, lo Steven Spielberg che si racconta in ‘The Fabelsmans’ ne ha conquistate sette, e così il biopic ‘Elvis’; il ritorno di Tom Cruise in ‘Top Gun: Maverick’ concorre a sei statuette, ma senza Maverick nella cinquina dei migliori attori protagonisti; altrettante le nomination per ‘Tár’, con Cate Blanchett nei panni della prima donna a capo della Filarmonica di Berlino (che non esiste). Tra i più nominati tra i non statunitensi spiccano il tedesco ‘Niente di nuovo sul fronte occidentale’ (8), film sulla Prima guerra mondiale, e la Palma d’oro di Cannes, lo svedese ‘Triangle of sadness’ (3), storia di una coppia di modelli/influencer a bordo di uno yacht e relative intemperie.
Con i suddetti – tutti a concorrere per il miglior film insieme a ‘Women talking’ e ‘Avatar: la via dell’acqua’ – occupa un posto importante John Williams, che batte sé stesso conquistando la sua 53esima nomination per il film di Spielberg (a sua volta candidato al terzo Oscar). Il decano dei compositori di Hollywood, di Oscar ne ha vinti cinque, per la miglior colonna sonora de ‘Il violinista sul tetto’, ‘Lo squalo’, ‘Guerre stellari’, ‘E.T. l’extra-terrestre’ e ‘Schindler’s list’. Le statistiche dicono che Williams è l’essere vivente con più candidature agli Oscar e che sopra di lui – non più vivente – c’è soltanto Walt Disney, con 59 candidature e 22 vittorie.
La polemica: benché candidata in due categorie (miglior film e miglior sceneggiatura non originale), c’è una sola regista donna nella decina dei candidati al miglior film, e cioè Sally Potter per ‘Women Talking’, storia vera di un centinaio di ragazze e donne di una comunità mennonita in Bolivia che scoprono di essere state stuprate nel sonno. A Potter si affiancano Laura Poitras, in corsa per il miglior documentario (‘Tutta la bellezza e il dolore’) e l’italiana Alice Rohrwacher, per il cortometraggio live action (‘Le pupille’).
La delusione: snobbati dalle nomination Tom Cruise ma anche Taylor Swift e la sua ‘Carolina’, canzone di ‘Where the Crawdads Sing’, aspirante blockbuster visto a Locarno, che non ha entusiasmato nemmeno l’Academy. In musica, per la cronaca, se la giocano Rihanna, alla sua prima nomination, Lady Gaga e Diane Warren (alla sua 14esima)
I ‘Razzie’
L‘11 marzo, giusto alla vigilia degli Oscar, saranno premiati i vincitori dei Razzie Awards, i riconoscimenti assegnati agli attori, sceneggiatori, registi, film e alle canzoni peggiori della stagione cinematografica precedente. Le candidature, nel frattempo, sono state annunciate. Per i film, secondo quanto riferisce Hollywood Reporter, ‘Blonde’, pellicola basata sull’omonimo romanzo del 1999 di Joyce Carol Oates, che narra, in maniera libera, parti della vita dell’attrice Marilyn Monroe, interpretata da Ana de Armas, è in testa con otto candidature, tra cui il peggior film. Secondo le motivazioni, "Blonde esplora come si continui a sfruttare la figura di Marilyn Monroe anche dopo la morte". Tra gli attori anche Tom Hanks per le sue interpretazioni di Geppetto e del colonnello Tom Parker, rispettivamente nei film ‘Pinocchio’ della Disney ed ‘Elvis’.
I Razzie Awards, originariamente Golden Raspberry Awards (letteralmente Premi lampone d’oro), quest’anno alla 43ª edizione, furono un’idea del giornalista statunitense John J. B. Wilson. Sono una parodia dei Premi Oscar. L’ironico premio consegnato dalla Raspberry Foundation consiste in un lampone appoggiato su un nastro Super 8 dipinto in oro, dal valore di 4,97 dollari. È stato scelto il lampone perché, secondo la tradizione anglosassone, il frutto viene solitamente lanciato verso il palco da parte di un pubblico scontento, analogamente a ciò che in altre tradizioni si fa con pomodori e uova (ANSA).
Le nomination
Tornando agli Oscar 2023, questo l’elenco completo delle candidature:
Miglior film
‘Niente di nuovo sul fronte occidentale’
‘Avatar: La via dell’acqua’
‘Gli spiriti dell’isola’
‘Elvis’
‘Everything Everywhere All at Once’
‘The Fabelmans’
‘Tár’
‘Top Gun: Maverick’
‘Triangle of Sadness’
‘Women Talking’
Miglior regia
Martin McDonagh, ‘Gli spiriti dell’isola’
Daniel Scheinert e Daniel Kwan, ‘Everything Everywhere All at Once’
Steven Spielberg, ‘The Fabelmans’
Todd Field, ‘Tár’
Ruben Ostlund, ‘Triangle of Sadness’
Miglior attrice
Cate Blanchett, ‘Tár’
Ana de Armas, ‘Blonde’
Andrea Riseborough, ‘To Leslie’
Michelle Williams, ‘The Fabelmans’
Michelle Yeoh, ‘Everything Everywhere All at Once’
Miglior attore
Austin Butler, ‘Elvis’
Colin Farrell, ‘Gli spiriti dell’isola’
Brendan Fraser, ‘The Whale’
Paul Mescal, ‘Aftersun’
Bill Nighy, ‘Living’
Miglior film straniero
‘Niente di nuovo sul fronte occidentale’, Germania
‘Argentina, 1985’, Argentina
‘Close’, Belgio
‘EO’, Polonia
‘The Quiet Girl’, Irlanda
Miglior attrice non protagonista
Angela Bassett, ‘Black Panther: Wakanda Forever’
Hong Chau, ‘The Whale’
Kerry Condon, ‘Gli spiriti dell’isola’
Jamie Lee Curtis, ‘Everything Everywhere All at Once’
Stephanie Hsu, ‘Everything Everywhere All at Once’
Miglior attore non protagonista
Brendan Gleeson, ‘Gli spiriti dell’isola’
Brian Tyree Henry, ‘Causeway’
Judd Hirsch, ‘The Fabelmans’
Barry Keoghan, ‘Gli spiriti dell’isola’
Ke Huy Quan, ‘Everything Everywhere All at Once’
Miglior fotografia
‘Niente di nuovo sul fronte occidentale’
‘Bardo, la cronaca falsa di alcune verità’
‘Elvis’
‘Empire of Light’
‘Tár’
Miglior montaggio
‘Gli spiriti dell’isola’
‘Elvis’
‘Everything Everywhere All at Once’
‘Tár’
‘Top Gun: Maverick’
Miglior sonoro
‘Niente di nuovo sul fronte occidentale’
‘Avatar: La via dell’acqua’
‘The Batman’
‘Elvis’
‘Top Gun: Maverick’
Migliori costumi
‘Babylon’
‘Black Panther: Wakanda Forever’
‘Elvis’
‘Everything Everywhere All at Once’
‘La signora Harris va a Parigi’
Miglior makeup
‘Niente di nuovo sul fronte occidentale’
‘The Batman’
‘Black Panther: Wakanda Forever’
‘Elvis’
‘The Whale’
Migliore colonna sonora
‘Niente di nuovo sul fronte occidentale’
‘Babylon’
‘Gli spiriti dell’isola’
‘Everythin’g Everywhere All at Once’
‘The Fabelmans’
Miglior canzone
Applause (Tell It like a Woman)
Hold My Hand (Top Gun: Maverick)
Lift Me Up (Black Panther: Wakanda Forever)
Naatu Naatu (RRR)
Time (Amsterdam)
This Is a Life (Everything Everywhere All at Once)
Miglior sceneggiatura originale
‘Gli spiriti dell’isola’
‘Everything Everywhere All at Once’
‘The Fabelmans’
‘Tár’
‘Triangle of Sadness’
Miglior sceneggiatura non originale
‘Niente di nuovo sul fronte occidentale’
‘Glass Onion: Knives Out’
‘Living’
‘Top Gun: Maverick’
‘Women Talking’
Migliori effetti speciali
‘Niente di nuovo sul fronte occidentale’
‘Avatar: La via dell’acqua’
‘The Batman’
‘Black Panther: Wakanda Forever’
‘Top Gun: Maverick’
Miglior film d’animazione
‘Guillermo del Toro’s Pinocchio’
‘Marcel the Shell With Shoes On’
‘Il gatto con gli stivali 2 - L’ultimo desiderio’
‘The Sea Beast’
‘Red’
Miglior corto animato
‘Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo’
‘The Flying Sailor’
‘Ice Merchants’
‘My Year of Dicks’
‘An Ostrich Told Me the World Is Fake and I Think I Believe It’
Miglior Cortometraggio Live-Action
‘An Irish Goodbye’
‘Ivalu’
‘Le Pupille’
‘Night Ride’
‘The Red Suitcase’
Miglior documentario
‘All That Breathes’
‘All the Beauty and the Bloodshed’
‘Fire of Love’
‘A House Made of Splinters’
‘Navalny’
Miglior documentario - corto
‘The Elephant Whisperers’
‘Haulou’
‘How Do You Measure a Year?’
‘The Martha Mitchell Effect’
‘Stranger at the Gate’