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L’ultima spiaggia mise en scène al Sociale

L’artista Nando Snozzi porta sul palco bellinzonese l’unica data dell’azione dedicata al capitolo ‘Ipotesi’. Sabato 1° aprile, ma non è un pesce

‘Non siamo i padroni del mondo’
(© Nando Snozzi )
9 marzo 2023
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«Quello che faccio io, non è teatro. Improvvisando, metto in scena la pittura». Spariglia subito le carte Nando Snozzi, che è artista visivo, ma cui piace molto scrivere. L’azione scenica ispirata al progetto ‘Ipotesi per l’ultima spiaggia, dove l’arte ha il dono dell’ubiquità’, dopo l’allestimento nei locali dell’Atelier Attila di Arbedo nel 2022, approda sul palco del Teatro Sociale di Bellinzona, sabato 1° aprile alle 20.45. Per una rappresentazione unica.


© Sandro G. Photography
Un ritratto di Nando

Davanti a un liscio nero come la pece, il Nando dalla barba candidissima presenta (per quanto sia possibile dire di una improvvisazione) l’azione scenica che si svolgerà fra poco più di due settimane, quando «giocheremo. Perché sarà un grande divertissement».

La banda

Nando ha abituato i suoi seguaci – forse questo termine non gli piace mica tanto, a ben pensarci neppure il predicato… ma bando all’analisi logico-filosofica – alla dicotomia esposizione e mise en scène, nella quale è accompagnato in questa occasione dallo "straniero" Antonio G. Pirisi, dalla decodificatrice di testi Patrizia Barbuiani (entrambi con l’artista sono gli autori degli scritti), dalle cavie numeri uno e due Ledwina Costantini e Daniele Bernardi, dall’altro Gianni Hofmann, dall’ombra Elio David, dai portatori di musica Rocco Lombardi e Matteo Ballabio e, ça va sans dire, il pittore normalmente disabile Snozzi, che sottolinea di non amare le etichette (quelle "politicamente corrette", soprattutto). A Claudio Tettamanti il compito degli "appunti video".

Salire sul palco è un modo per comunicare ed esprimere energia (e lo fa dalla fine degli anni Ottanta), non sa bene che cosa arrivi al pubblico, ammette, ma è consapevole invece dell’effetto che fa: «Le persone escono dal teatro e sono cariche, anche se non so perché».

Complicità fra generi

Dopo delirio, destino e utopia, l’ipotesi è il quarto movimento – «e speriamo non sia l’ultimo» facendo gli scongiuri – cui l’artista ha lavorato negli ultimi tre anni e che è scaturito dapprima nella mostra e poi nell’azione scenica del prossimo aprile, perché la creazione del Nando si irradia in più dimensioni: dalla pittura alla musica, passando per la scrittura e la performance. «Unire i potenziali creativi» di ciascun linguaggio espressivo è un’idea che all’artista bellinzonese intriga da sempre. Fra i punti di forza delle azioni sceniche c’è l’improvvisazione, anche nelle partiture musicali.

Sulla scena, Nando veste i suoi panni di pittore e agisce in una performance in tre segmenti caratterizzati da altrettanti supporti pittorici. Lo si scriveva in precedenza, lo spettacolo è la messa in scena del quarto movimento e riandando alle pagine del libro ripeschiamo alcuni soggetti come ‘Covid19… 2020’, ‘Transizione binaria’, ‘Persone e misteri’ eccetera che raccontano della tragicommedia umana.

Ma forse è meglio citare le sue parole: "L’azione scenica è una sincronia tra pittura, segni, suoni, parole e musica dentro territori dedicati all’arte. ‘L’istante-istinto’, il corpo, il gesto, i sensi sono riuniti nello stesso momento sul luogo del gioco. Le immagini create sulla scena, con la colonna sonora composta in tempo reale, diventano la scenografia dell’attimo. Gli attori che transitano con costumi appropriati creano immagini generate dalla fantasia, si autoalimentano, come una tenue forza alla periferia della speranza, dove tutto resta sospeso (…)". «Questo è quello che ho in testa. Poi, magari, sarà tutta un’altra cosa».

La prevendita dei biglietti è accessibile in diversi canali: www.teatrosociale.ch; InfoPoint Bellinzona in Piazza Collegiata, 091 825 48 18. Per approfondimenti: www.nandosnozzi.ch.