Un imprenditore tedesco di start-up rivendica la proprietà dei 2,2 milioni di euro finiti al compositore noto per le musiche di Flashdance e Top Gun
Sono a tutti gli effetti un giallo i 2,2 milioni di euro finiti su conti di Giorgio Moroder, dei quali un imprenditore tedesco di start-up rivendica però la proprietà. Tilman Reissfelder ha così chiamato in causa il compositore gardenese e premio Oscar in un procedimento civile che è attualmente in corso a Bolzano. Giorgio Moroder è l’altoatesino vivente più famoso al mondo, almeno per quanto riguarda le voci su Google, dove doppia addirittura Reinhold Messner: 4,3 milioni per il re della disco music contro ‘appena’ 1,1 milioni per il re degli ottomila.
L’altoatesino è diventato famoso negli anni Settanta e Ottanta per le colonne sonore di Flashdance, la Storia infinita e Top Gun, per non dimenticare le collaborazioni con Donna Summer, Blondie e Cher. Il gardenese, nonostante i tre Oscar vinti e il successo mondiale, è sempre rimasto legato alla sua valle, che visita regolarmente.
Lo dimostra anche il fatto che una parte dei soldi contesi sono finiti su un conto di una banca locale a Castelrotto, intestato proprio al compositore che da decenni vive negli Usa. Il caso, per il quale Moroder deve rispondere in sede civile a Bolzano, risale a una decina di anni fa, come racconta il settimanale tedesco Die Zeit. Secondo il giornale, i soldi sarebbero stati spostati nel 2013 da un consulente finanziario dal conto, che Tilman Reissfelder aveva all’epoca presso una banca privata svizzera, su diversi conti di Moroder, non solo in Alto Adige, ma anche in Svizzera e negli Usa. Il consulente finanziario lo scorso marzo è stato condannato a Ginevra a tre anni di reclusione per frode, riciclaggio e falso.
L’imprenditore tedesco ha ingaggiato un investigatore privato per ritrovare i suoi soldi. Almeno in parte il destinatario si chiamerebbe Moroder. Davanti agli inquirenti elvetici il compositore ha detto di essere stato a sua volta vittima del consulente e di essere stato convinto che i soldi fossero il legittimo frutto di suoi investimenti. La storia ha infatti tutti gli elementi di una maxi truffa finanziaria. Il consulente - secondo Die Zeit - con il suo castello di carte avrebbe ‘alleggerito’ i suoi clienti di complessivamente 50 milioni di euro.
Il padre della disco music, comunque, non ha restituito la somma, anche perché in gran parte sarebbe già stata spesa. Infatti, sono passati quasi dieci anni. Recentemente Sotheby’s ha battuto però all’asta per 1,2 milioni di dollari una super-car di altri tempi, una Cizeta-Moroder del 1988 (16 cilindri e 542 cavalli), della quale furono prodotti solo dieci esemplari. Il proprietario di quella battuta all’asta con il numero di telaio 001 era - secondo Sotheby’s - proprio il suo ideatore Giorgio Moroder, come evidenziato dai legali di Reissfelder. Entro mercoledì prossimo le parti possono depositare le loro memorie a Bolzano. Il processo civile si svolge, come prassi, a porte chiuse. Dunque privacy garantita.