I soldi contraffatti venivano immessi su conti privati e della società, nel frattempo chiusa. Per l'uomo pena di quindici mesi sospesi per tre anni
Sono circa 8'800 i franchi contraffatti che il 32enne condannato oggi alle Assise correzionali di Lugano ha acquistato in Italia, sotto forma di banconote in euro di vario taglio, e riutilizzato in Svizzera per scopi privati e professionali. Un raggiro che gli è costato la condanna a quindici mesi sospesi condizionalmente per tre anni.
I fatti risalgono al 2019. L'uomo si era recato dapprima nel nord della Francia per acquistare 19'000 euro in banconote contraffatte attraverso un particolare processo di sbiancamento in cambio di 10'000 euro (veri). L'operazione è tuttavia fallita perché il fornitore è scappato lasciando l'imputato con in mano un pacchetto contenente carta straccia. Un paio di mesi dopo il malaffare è invece riuscito, stavolta a Napoli, dove il 32enne ha ottenuto i già citati 7'760 euro, in cambio di 6'000 euro. Soldi ottenuti in piccoli tagli e immessi in conti privati e della società che l'uomo gestiva a Lugano con un socio d'affari, anch'esso condannato a causa dello stesso reato dal medesimo procuratore pubblico: Andrea Gianini. Una volta che il denaro falso veniva versato, e dopo aver atteso del tempo, l'imputato così come i correi prelevava soldi invece veri, utilizzandoli principalmente per pagamenti relativi all'esercizio pubblico che allora gestiva. Per questo – oltre che per importazione, acquisto e deposito di monete false e messa in circolazione di monete false –, l'accusato è stato condannato anche per truffa.
Il presidente della Corte Amos Pagnamenta ha inoltre condannato il 32enne per riciclaggio: utilizzando un conto corrente postale a nome del padre, sul quale aveva diritto di firma individuale, ha effettuato diversi bonifici – 170'000 franchi circa – di soldi di provenienza verosimilmente criminale secondo gli inquirenti e provenienti da due dubbie società. Denaro che veniva poi prelevato e consegnato a un quarto uomo che aveva il compito di trasferirlo in Italia attraverso un ufficio cambi di Chiasso. Quarto uomo che tuttavia è stato arrestato nei pressi della Posta di Lugano a giugno del 2019, permettendo così di risalire all'intreccio illecito. L'imputato, difeso dall'avvocato Pierluigi Pasi, è stato infine condannato anche per violazione di domicilio e delitto contro la Legge federale sugli esplosivi: tifoso estremista dell'Hockey Club Lugano, il giovane si è introdotto alla Cornèr Arena al termine di un incontro fra la squadra del cuore e il Lions Zurigo nonostante il divieto (tuttora in vigore) di accedere agli stadi di tutti la Svizzera. Lì ha acceso una torcia di segnalazione e l'ha lanciata in direzione della pista di ghiaccio, atto ripetuto poi la stessa sera anche all'esterno della pista.