Dieci anni da compiere, innamorato di Charlie Parker, suona il sax come uno navigato. Sabato scorso la Smum lo ha applaudito
Vive a Fregene, sul litorale romano, studia il suo strumento mezz’ora al giorno; per il resto del tempo va a scuola e fa più o meno quello che fanno tutti i bimbi di nove anni: giocare. Ma c’è una cosa che lo rende diverso dai suoi coetanei: suona il jazz come un quarantenne. Classe 2012, dieci anni ancora da compiere, lo scorso sabato Julian Fiorentino Iorio ha incontrato il pubblico della Smum, lui solista di un quartetto che vedeva papà Carmelo al basso elettrico, mamma Kasia al pianoforte e Rocco Lombardi alla batteria in rappresentanza del jazz di casa nostra. È così che Lugano ha visto all’opera per la prima volta il piccolo talento passato rapidamente dallo strumento-giocattolo al sax soprano curvo, sua passione.
Già abituato alle grandi platee televisive (‘Italia’s Got Talent’) e al pubblico delle arene (da ascoltarsi in ‘Listen’ con Il Volo, all’Arena di Verona un anno fa), Julian ama, in ordine di sentimento: «Charlie Parker, Sonny Rollins, John Coltrane, Michael Brecker», lo dice lui dal palco; non bastasse il sax, ha un buon tempo sulla batteria, sa mettere le mani sul pianoforte, sa come si prende in mano una chitarra e ora sta facendo un pensierino al clarinetto. Questo per fugare il dubbio che la musica gli sia stata imposta: «Prima di tutto, con l’imposizione non si suona il jazz, e semmai sono io che devo dirgli di smettere...». Lo dice papà Carmelo quando ‘Ornithology’ di Charlie Parker ha chiuso il mini-concerto del suo pargolo, che ha già ringraziato gli astanti e ora scorrazza per la Smum, perfettamente in linea con la sua età.
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Con Rocco Lombardi (batteria) e papà Carmelo (basso elettrico)
Figlio d’arte – Kasia Chojnacka, la madre, è pianista e concertista classica; il babbo è sassofonista jazz – Julian «è nato con la musica in casa e continua a viverla, ma per il resto ama la natura, stare nei boschi, giocare con gli amichetti», dice Carmelo. «Da piccolo cantava le linee di Mozart, ripeteva a memoria i soli di Sonny Rollins. Ma rimane un bambino, ti suona un paio di brani e poi vuole divertirsi». A inizio esibizione, prima d’infilarsi in ‘Billie’s Bounce’ dell’amato Bird, Julian aveva specificato che il giorno successivo sarebbe andato a giocare a calcio con gli amici di Bergamo; e dopo ‘Confirmation’ (sempre Parker) aveva chiesto dove si sarebbe cenato, che è uno dei quesiti che gli adulti che fanno musica solitamente si pongono. «Julian ascolta tutto, anche Mina e Celentano», precisa il babbo, in nome di un ascolto universale, non elitario, decisamente ‘cosmico’.
Chi lo ha ascoltato alla Smum lo ha apprezzato, in duo con mamma, nello standard ‘Lover man’ e nella ‘Cantaloupe Island’ di Hancock, che non vedeva l’ora di suonare. Ma di Julian Fiorentino Iorio a Lugano v’è anche testimonianza di una riuscita ‘Blue Bossa’: è sulla pagina facebook di Jacky Marti, che della Smum è stato per un pomeriggio il padrone di casa e che per il suo Estival potrebbe aver trovato un nome nuovo. Per l’Estival del futuro, naturalmente (ma un futuro nemmeno troppo lontano…).
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Julian con Jacky Marti