Spettacoli

Quadri Ssr, polemica sugli stipendi con bonus incluso

Secondo il sindacato Ssm sarebbe stata opportuna una riduzione dei compensi per i quadri, data la situazione di crisi

7 febbraio 2022
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Buona l’idea di integrare la “parte variabile” dello stipendio dei quadri Ssr nel salario fisso, ma la decisione dell’ente televisivo pubblico rappresenta anche un’occasione mancata per ridurre i compensi dei quadri in un periodo di crisi come questo per solidarietà col personale. Questa la critica presa di posizione del Sindacato svizzero dei media alla notizia, pubblica dai domenicali del gruppo CH Media, della decisione del Cda di Ssr di eliminare la parte variabile del salario della direzione. Lo scorso novembre il Cda della Ssr aveva infatti deciso di integrare la componente “variabile” dell’onorario nel salario fisso dei quadri a partire dal 2023. Tuttavia, ha precisato l’azienda interpellata da Keystone-Ats, la componente variabile non rappresentava “un bonus dipendente dai risultati dell’azienda e pagato volontariamente”, ma era parte del salario contrattualmente concordato e assicurato. Tale parte ammontava a circa il 20 per cento e nel nuovo sistema è ora integralmente fissata: il salario medio del personale dirigente e la somma totale dei salari non cambiano.

Questa decisione per il sindacato “segna la fine di un sistema arcaico che alcune volte permetteva di premiare obiettivi difficili da controllare, come fare delle economie, riducendo in parte i posti di lavoro”. Tuttavia, il Sindacato svizzero dei media si rammarica che la direzione e il Consiglio di amministrazione non abbiano colto l’opportunità “di ridurre significativamente i nuovi stipendi integrati in questo periodo di crisi per esprimere la loro solidarietà con il personale e mostrare una forma di impegno politico per ridurre i costi alla Ssr”. Del resto, ha ricordato il sindacato, ha cercato invano di ottenere per il suo personale nel nuovo contratto collettivo l’abolizione della “parte variabile” di alcuni pseudo bonus opachi e di utilizzare un sistema salariale chiaro. Stando al sindacato, il personale della Ssr ha visto il suo stipendio complessivamente ridotto negli ultimi anni con il taglio di alcune prestazioni, come il pagamento del canone da parte del datore di lavoro.

L’Ufficio federale delle comunicazioni ha indicato a Keystone-Ats di essere stato informato del cambiamento operato da Ssr in merito alla remunerazione dei quadri che viene stabilita dalla stessa azienda e non dalla Confederazione.

Stando al rapporto annuale della Ssr, il direttore generale dell’ente – Gilles Marchand – si è portato a casa nel 2020 532’857 franchi, il presidente del Cda Jean-Michel Cina 153’300 franchi per un posto al 50%. I sette membri della direzione hanno ricevuto in media 389’702 franchi a testa. Sul tema si è espresso anche il presidente dell’Alleanza di Centro Gerhard Pfister che su Twitter ha criticato quello che definisce “un aumento indipendente dalla performance” precisando, a chi gli farà notare l’appartenenza politica di alcuni membri del Consiglio di amministrazione, “di provare vergogna”. Il riferimento è al presidente Cina e ai membri del Cda Luigi Pedrazzini e Vincent Augustin.