Niente popcorn sotto il tendone, la mascherina è obbligatoria. Corredato da Bastian Baker (e suo numero circense annesso), un bel ritorno alla normalità
Siamo a gennaio anziché a novembre, per entrare prima del biglietto c’è il controllo del certificato Covid, popcorn e mandorle caramellate vanno mangiate all’esterno perché sotto il tendone bisogna tenere la mascherina. Ma il Circo Knie c’è e sarà che due anni di pandemia e restrizioni non ci hanno reso esattamente migliori, ma più facili alle emozioni sì ed è stata una bella emozione, rivedere il tendone a Lugano – dove si fermerà fino al 16 gennaio, come noto niente tappe a Bellinzona e Locarno –, essere accolti dal personale con la sgargiante livrea circense, sedersi sotto la nuova tenda senza più quei fastidiosi piloni e finalmente godersi lo spettacolo, dopo che era saltata la tournée del 2020 e rischiava pure la tappa ticinese di quella del 2021, aggiunta in un secondo tempo. Curioso come il ritorno alla normalità passi anche per acrobati, clown, cavalli ammaestrati, equilibristi e pure un cantante pop con abiti ancora più improponibili della media solitamente proposta dalla categoria.
Già, perché per questa tournée Géraldine Knie ha voluto Bastian Baker, giovane cantautore losannese la cui chitarra ha sostituito la ‘i’ di Knie nel logo. Baker si è ben adattato allo spirito dello spettacolo, prestando il suo rock-pop un po’ sdolcinato alla magniloquente leggerezza del circo (vedi ad esempio l’esibizione con gli ucraini Circus Theater Bingo, roba da far apparire morigerato l’Eurovision Song Contest), adattando come accennato il sobrio vestiario e persino cimentandosi in un paio di numeri da circo, nei quali non ha sfigurato troppo rispetto agli altri artisti che per un paio d’ore si sono susseguiti sull’arena del Circo Knie. Parliamo non solo delle famiglie Knie, con i suoi sempre splendidi cavalli, ed Errani con le loro acrobazie: lo spettacolo di quest’anno ospita anche i fenomenali The Gerlings con una stupefacente performance di equilibrismo su filo e poi ancora le acrobazie motorizzare dei Mad Flying Bikes, la coppia di arcieri e lanciatori di coltelli Double Risk a rivisitare il mito di Guglielmo Tell e altri artisti ancora. A intrattenere il pubblico ticinese con un riuscito misto di cabaret e giocoleria, Henry da New York e Gaby da Effretikon nel Canton Zurigo, ovvero il divertente duo Full House. Uno spettacolo ricco ed equilibrato, in grado di raggiungere tutto il pubblico, dai bambini agli adulti: è questa, in fondo, la magia del circo, meravigliare senza stare a far chissà che raffinate riflessioni. E riuscirci, seppur con la mascherina e senza zucchero filato sotto il tendone, è un bel ritorno alla normalità.