'Fist of Fury' del 1972, metafora della ribellione al colonialismo, è il primo film ad avere una versione in Noongar Daa, una lingua aborigena d'Australia
l film di kung fu di maggiore successo, ‘Fist of Fury’ (Dalla Cina con furore), metafora della ribellione al colonialismo che nel 1972 lanciò la carriera di Bruce Lee, è il primo a essere doppiato in una lingua aborigena d'Australia, la Noongar Daa, nello Stato dell'Australia Occidentale. Ambientato negli anni '30 a Shanghai, il film tratta d'ingiustizia sociale, sofferenze e vendetta con il personaggio di Lee, Chen Zhen, che combatte gli oppressori diventando un'icona per i popoli oppressi di tutto il mondo.
In Australia il film ebbe un enorme successo tra gli aborigeni, che solo cinque anni prima, nel 1967, erano stati riconosciuti come cittadini nella costituzione dopo uno storico referendum. La versione doppiata in lingua Noongar Daa, curata da Kylie Bracknell, era stata presentata all'aperto lo scorso febbraio. “Le persone delle Prime Nazioni in Australia amano Bruce Lee, la sua ribellione e la difesa dei più deboli contro i potenti, la sua lotta per quello che è giusto", ha detto Bracknell. "E' stato importante avere la prima proiezione all'aperto e nella loro terra Noongar Boodjar, perché fossero loro i primi ad assistere al film nella loro lingua”, ha aggiunto. Il progetto è stato ispirato da quello della storica versione doppiata in lingua nativa americana Navajo di Guerre Stellari Episodio 4, nel 2013.