Presentate le pellicole di Piazza Grande, Concorso internazionale e delle altre sezioni. Il presidente Solari: siamo usciti rinforzati dall'esperienza della pandemia
I film del Concorso, della Piazza e delle altre sezioni, le giurie, i premiati: il Locarno film festival ha annunciato i contenuti dell’edizione 2021, quella che in tempi normali sarebbe da ricordare come la prima del direttore artistico Giona A. Nazzaro o come avvicinamento del traguardo, il prossimo anno, del settantacinquesimo. Ma non sono ancora tempi normali e questa è l’edizione della ripresa, del ritorno in Piazza, del ritorno dei film in una dimensione collettiva, per quanto con alcune limitazioni.
Il Locarno film festival torna nella sua completezza, ma rafforzato dall’esperienza dell’anomala edizione ibrida del 2020. Un rafforzamento – ha spiegato in conferenza stampa a Berna il presidente Marco Solari – avvenuto dal punto di vista organizzativo, artistico (e qui Solari ha speso parole di apprezzamento per l’ex direttrice artistica Lili Hinstin) e anche finanziario.
Prima di vedere i film, qualche precisazione sulle restrizioni: per accedere a Rotonda – che quest’anno ospiterà anche gli incontri con gli ospiti che avevano luogo allo Spazio cinema –, Piazza Grande e Fevi sarà necessario il Certificato Covid, quindi essere vaccinati, guariti dal Covid o aver fatto un test negativo nelle ultime 48 ore; l’accesso alle altre sale e strutture sarà invece libero, con mascherine e capienza limitata in base alle disposizioni di sicurezza di ProCinema.
Senza far torto alle altre sezioni come i Pardi di domani con i suoi cortometraggi o i Cineasti del presente, il Locarno film festival ha due anime: la Piazza e il Concorso.
Com’è quindi la Piazza di Giona A. Nazzaro? Aperta: fatta la premessa che a parte alcuni classici in seconda proiezione legati ai premi degli altri film si sa poco, abbiamo una bella varietà di generi e Paesi di produzione, dalla action comedy statunitense (‘Free Guy’ di Shawn Levy con Ryan Reynolds) la film catastrofico sudcoreano (‘Sinkhole’ di Kim Ji-hoon), passando per ‘Vortex’, ultimo lavoro dell’audace regista argentino Gaspar Noé, l’atteso biopic su Aretha Franklin firmato da Liesl Tommy, il premiato ‘The Alleys’ del regista giordano Bassel Ghandour, senza dimenticare i già annunciato ‘Becket’ di Ferdinando Cito Filomarino e il film d’animazione ‘Yaya e Lennie’ di Alessandro Rak. Spazio anche al cinema svizzero con ‘Monte Verità’ di Stefan Jäger.
Per quanto riguarda il Concorso, troviamo diverse proposte interessanti: Abel Ferrara porta il suo ‘Zeros and Ones’, il regista russo Alexander Zeldovich con la trasposizione della tragedia ‘Medea’ nella Mosca di oggi; l’austriaco Peter Brunner con ‘Luzifer’ tratto dalla storia di un esorcismo, ‘I Giganti’ di Bonifacio Angius, storia di amicizia ambientata in Sardegna; la surreale storia fantascientifica di ‘Espíritu Sagrado’ di Chema García Ibarra; le commedie nere ‘Nebesa’ del serbo Srdjan Dragojević e ‘Vengeance Is Mine, All Others Pay Cash’ dell’indonesiano Edwin. Per la Svizzera, troviamo il film di formazio ‘Soul of a Beast’ di Lorenz Merz.
Tutti i film sono riportati qui.
“Sguardi in grado di accogliere il nuovo”: così Giona A. Nazzaro ha presentato le giurie ufficiali. Per il Concorso internazionale, a presiedere è la cineasta statunitense Eliza Hittman
Cineasta, affiancata dal regista anche lui statunitense Kevin Jerome Everson, l’attrice italiana Isabella Ferrari, il regista ivoriano Philippe Lacôte e l’attrice portoghese Leonor Silveira.
Il 2021 è l’anno del Premio Cinema Ticino, il riconoscimento biennale a personalità ticinesi attive nel mondo del cinema e il riconoscimento andrà alla bellinzonese Sonia Peng. Designer e scenografa, Peng ha studiato all’Accademia delle belle arti di Brera, avvicinandosi al mondo del cinema nel 1992, lavorando a film quali ‘Ovosodo’ di Paolo Virzì, ‘Fortapàsc’ di Marco Risi (che sarà proiettato al festival), ‘Domani’ di Francesca Archibugi, ‘Viola bacia tutti’ di Giovanni Veronesi e la serie ‘Baby’ di Netflix.