Il presidente del Locarno film festival, “decisamente contento’ per quanto deciso dal Consiglio federale che “non si lascia mettere sotto pressione ”
«Sono decisamente contento» è il primo commento del presidente del Locarno film festival Marco Solari, determinato a volere un festival in presenza. Ma, precisa, «tremila persone sono un’indicazione: potrebbero essere di meno, ma anche in più. E come presidente, qualcuno forse mi rimprovererà di essere troppo agguerrito, dico che spero che l’andamento dell’epidemia e delle vaccinazioni permettano più di tremila persone in Piazza Grande».
L’agire del festival ha influito nelle decisioni di oggi? «No: non ho mai avuto impressione che il Consiglio federale sentisse la nostra determinazione come una pressione. E voglio dire con molta chiarezza che non mi sono mai fatto illusioni in proposito: il Consiglio federale non si lascia mettere sotto pressione da niente e da nessuno».
L’ordinanza in consultazione dovrà poi essere recepita dai Cantoni. «Sul Ticino non abbiamo dubbi. Quello che invece sarà importante sarà la decisione popolare di giugno, quando si voterà sulla legge Covid da cui questa ordinanza dipende: se la popolazione voterà contro – per assurdo, perché ne va di milioni di posti di lavoro, di situazioni disperate – sarebbe un colpo per chi crede che queste manifestazione abbiano oltre a un valore culturale anche una valenza politica ed economica».
Dopo gli annunci di oggi, «andiamo avanti con rinnovata fiducia a organizzare un evento in presenza, con tutto quello che tanto ci è mancato lo scorso anno» ci spiega il direttore operativo Raphaël Brunschwig. I prossimi passi, una volta entrata in vigore l’ordinanza, sarà presentare un piano di sicurezza al Cantone che, una volta approvato, darà la protezione finanziaria al festival. «I parametri del piano saranno comunicati nelle prossime settimane e in base alle indicazioni che arriveranno da Berna e da Bellinzona stabiliremo i dettagli».