Intervista al nuovo responsabile del settore del Festival dedicato ai professionisti
«Se il 2020 è stato un anno complesso, per il cinema, il 2021 non sarà più facile» ci ha spiegato Markus Duffner pensando alle sfide che lo attendono quale nuovo responsabile di Locarno Pro, il settore del Locarno film festival dedicato ai professionisti. Duffner succede a Valentina Merli, che aveva lasciato la guida di Locarno Pro negli scorsi mesi, e nel suo lavoro sarà affiancato dalla vice Sophie Bourdon, che si occupa anche della sezione Open Doors, e da Nadia Dresti che anni fa ha creato il settore e che rimane in qualità di consulente per l’internazionale.
Cittadino tedesco, Duffner è nato e cresciuto in Italia, ha studiato alle Università di Urbino e Bologna, collabora già da tempo col festival. «Dal 2014 sono nel team di quello che erano gli Industry Days, poi diventati Locarno Pro: Nadia Dresti mi ha voluto al suo fianco per occuparmi prima del progetto ‘First Look’, dedicato alle produzioni in lavorazione ogni anno di una regione diversa». Poi una nuova iniziativa, ‘Match Me!’, «dedicata a produttori più giovani e con meno esperienze, per aiutarli a crescere a livello internazionale: è un’iniziativa di cui sono particolarmente orgoglioso». Nel 2020, anno della pandemia che tutto ha fermato, è arrivato ‘Heritage Online’, «un’idea nata parlando con vari ‘player’ dell’industria, sulla necessità di trovare nuove forme di distribuzione per i film “di patrimonio”, i classici che con il passaggio dai supporti fisici come dvd e blu-ray ai servizi di streaming rischiavano di avere vita difficile». Duffner sarà adesso responsabile di tutto Locarno Pro. «Conoscendo bene il festival e Locarno Pro, quando si è aperto il bando ho deciso di candidarmi: mi è sembrato il giusto proseguimento del mio percorso professionale».
In quali direzioni si dovrà muovere Locarno Pro, tenendo presenti le trasformazioni dell’industria legate alle piattaforme di streaming, e la tradizione del festival di scoprire cinematografie poco conosciute?
È uno scenario che dobbiamo studiare approfonditamente. Io ho anche fondato una piattaforma di video on demand (Spamflix, specializzata nei film ‘cult e avant-garde’, ndr), per cui sono vicino al mondo dello streaming e lo valuto una grandissima soluzione per film che non sono molto conosciuti a livello internazionale. In futuro, le piattaforme saranno al centro dell’attenzione ma non per sostituire le sale: quello non credo succederà, non è nelle intenzioni non solo delle sale, ma neanche delle grandi produzioni, nonostante i tempi complessi in cui ci troviamo.
Sale cinematografiche e streaming complementari?
Ne sono convinto, e soprattutto nel cinema di patrimonio, per questo abbiamo lanciato ‘Heritage Online’, ma è chiaro che si stanno muovendo molte cose, processi già in atto che la pandemia ha accelerato.
Ad esempio?
In Francia c’è l’intenzione di ridefinire la legge sul video on demand per chiedere alle piattaforme di contribuire al Cnc, il Centre National du Cinéma et de l’Image Animée che poi quelle risorse le ridistribuisce nelle produzioni. E soluzioni simili sono in discussione anche in altri Paesi. A Locarno Pro dovremo pure studiare lo sviluppo di queste nuove realtà che secondo me cambieranno non solo l’industria della distribuzione, ma anche della produzione se pensiamo che le grandi piattaforme sono dei veri e propri studios.
Più streaming a Locarno?
Il mondo dello streaming non va tenuto ai margini ma va incluso, perché i professionisti che vengono a Locarno potranno sicuramente trarre vantaggio dalla loro presenza. Il nostro scopo è fornire una piattaforma che proponga un’offerta più completa possibile ai film del festival.
Si è accennato ‘ai professionisti che vengono a Locarno’: è presto per dirlo, ma si spera in un Locarno Pro
in presenza nel 2021?
Appunto, è presto per dirlo e la decisione finale non spetterà neanche a noi ma dipenderà dalla situazione sanitaria e dalle restrizioni, ma posso dire che con ottimismo si lavora a un festival fisico. D’altra parte, come Locarno Pro intendiamo lavorare a una versione ibrida: i professionisti arriveranno ad agosto 2021 dopo più di un anno di eventi, festival e mercati virtuali, forse un po’ provati ma anche abituati a usufruire di strumenti online che ci permettono di allargare il nostro campo di azione.