Spettacoli

Festival Locarno: un corto al giorno scelto tra i Pardi di domani

Il Locarno film festival punta sul video on demand per dare visibilità ai suoi cortometraggi e per proporre un cinema di qualità e alternativo rispetto all’offerta mainstream

30 gennaio 2020
|

Il Vod (video on demand) è una realtà in espansione, che riflette i cambiamenti in atto nel mercato globale dell’audiovisivo. In sintesi, si tratta di un servizio, promosso da enti diversi (uno di questi è Netflix, per citare il più famoso), che permette di usufruire, gratuitamente o a pagamento, di una serie di prodotti audiovideo (film, video, o altro) su richiesta e da diversi luoghi. In questo senso, l’esperienza audiovisuale è altamente personalizzabile e modulabile. È lo spettatore potenziale a scegliere se, quando, con quale supporto, e da dove usufruire di un prodotto offerto dai provider. E mentre lo visiona può, come nel caso di un dvd, di un qualsiasi video di YouTube o prodotto diffuso in streaming, fermarlo, farlo avanzare, spezzettarlo, guardarselo a tappe, a frammenti scelti, in differita e, perché no, riguardarselo.

Fatte queste premesse su un tema, quello del Vod, che fa ormai parte del panorama mediatico contemporaneo e che quindi, a rigor di logica, non ha più bisogno di essere spiegato, rimane il fatto che questo fenomeno presenta numerose potenzialità, ancora parzialmente inesplorate, legate all’uso che se ne può fare. Se il Vod è ormai ampiamente sdoganato e praticato, ciò non vuol dire che esso non si presti a degli usi particolarmente creativi e originali. Data la sua flessibilità (il fatto di non essere vincolato necessariamente a un luogo, a un supporto, e a un tempo precisi) il Vod può infatti essere ricontestualizzato (in inglese si direbbe reframed) e riproposto in situazioni più o meno inedite.

Un esempio di quanto detto, e che illustra bene la molteplicità di impieghi a cui il Vod si presta, è un’iniziativa promossa dal Locarno film festival denominata Locarno Shorts Weeks. Di che cosa si tratta? Locarno Shorts Weeks è un’iniziativa online che il Locarno film festival dedica al cortometraggio. La seconda edizione, dopo quella svoltasi nel 2019, si terrà da domani, 1º febbraio, al 29 febbraio 2020 sul sito (www.locarnofestival.ch/shorts-weeks) e sul canale YouTube del Festival.

Dare valore ai giovani cineasti

L’idea nasce da un contesto e da una volontà ben precisi. I giovani e talentuosi cineasti, ci spiega Giacomo Hug – il curatore dell’iniziativa –, “hanno bisogno di una visibilità di qualità per dare il via alla loro carriera. Sfortunatamente, però, per i cortometraggi è difficile trovare opportunità di esposizione e promozione commerciale e la maggior parte dei loro lavori scompare alla fine dei loro festival. Al tempo stesso, i festival tradizionali sono limitati dal tempo e dai vincoli geografici, quindi i loro programmi possono essere fruiti solo per un breve periodo”.

Internet, si sa, offre nuove opportunità. Per questo, continua Giacomo Hug, “il Locarno film festival ha deciso di creare un concorso Vod per ampliare la finestra di visibilità dei nostri cortometraggi e consentire a una comunità mondiale di appassionati di cinema di guardare il film in un altro momento dell’anno e ovunque si trovino”. Nello specifico, si tratta di dare valore a una selezione di cortometraggi proposti nell’edizione del festival del 2018: “Abbiamo selezionato 23 cortometraggi dal programma del Locarno film festival 2018 e ne proporremo uno al giorno. Ogni film sarà disponibile online per 7 giorni, gratuitamente e in qualsiasi parte del mondo. Il pubblico sarà in grado di votare il miglior cortometraggio del programma e vincere un pass per il 73° Festival del cinema di Locarno (5-15 agosto 2020)”.

Come vengono scelti i titoli da proporre? I cortometraggi sono selezionati da una commissione interna al festival di Locarno, che li visiona e li discute nei dettagli. La presenza di una commissione, precisa Hug, non è certo un elemento da trascurare: “Le grandi piattaforme di streaming offrono migliaia di titoli ed è difficile orientarsi. Per ovviare al problema, lo spettatore è aiutato da algoritmi in grado di proporgli dei titoli in base alle sue preferenze. Per quanto efficaci, questi tendono ad appiattire l’offerta, perché ripropongono costantemente opere simili a quelle già viste. Rivediamo costantemente nuove versioni della stessa cosa, ma non raggiungiamo quelle opere nuove e diverse, che non sappiamo ancora di apprezzare perché non ne abbiamo ancora fatta l’esperienza. La mediazione umana di esperti appassionati, che hanno guardato di persona migliaia di film di ogni genere per sceglierne solo qualche decina, offre allo spettatore curioso una via d’uscita da questo circolo vizioso e la possibilità di scoprire qualcosa di diverso”. Quanto alla modalità di votazione, dimenticate pure schede e uffici elettorali. Il voto, beninteso, è online e facilmente praticabile.

L’iniziativa, come detto, è alla sua seconda edizione. Gli esiti e le ricadute positive non sono certo mancati nella prima. Come ci racconta Hug, “abbiamo registrato più di 4’000 visualizzazione e, ciò che più conta, i cortometraggi sono stati visti in ogni parte del mondo”. Se, da una parte, la proposta permette di trasferire un po’ dell’atmosfera e del dinamismo del Locarno festival a un pubblico di appassionati che, spesso, non ha i mezzi per recarsi a Locarno durante i 10 giorni estivi, d’altra parte l’iniziativa si rivela utile anche per la comunità dei giovani registi e all’industria della produzione cinematografica: “Abbiamo saputo che in un caso”, continua Hug, “un produttore ha visto uno dei cortometraggi che abbiamo proposto e ha voluto contattare direttamente la regista”. Un’illustrazione di come, a volte, anche i cortometraggi possono ambire a una seconda vita.
Il Locarno film festival, ormai lo sappiamo, non ha paura ad esplorare i nuovi territori dell’audiovideo, spesso con progetti mirati e puntuali, com’è il caso della seconda edizione di Locarno Shorts Weeks. Un’edizione che non mancherà di fornire nuovi spunti e nuove idee per permettere al festival locarnese, e ai giovani registi che lo animano, di crescere ulteriormente.