Il premio Diritti Umani per l’autore sarà assegnato al regista afgano Hassan Fazili.
Ben 32 film, di cui 13 prime svizzere e 4 cortometraggi sono le proposte della sesta edizione del Film festival Diritti Umani Lugano. Il premio Diritti Umani per l’autore sarà assegnato al regista afgano Hassan Fazili. Il Film Festival Diritti Umani di Lugano, in programma dal 9 al 13 ottobre 2019 e giunto alla sesta edizione, per la direzione di Antonio Prata e la presidenza di Roberto Pomari, "si riconferma – come spiegato oggi dai promotori – come uno degli appuntamenti autunnali di grande prestigio e attenzione all’interno del panorama cinematografico svizzero e non solo. Un festival che negli anni ha saputo dare voce a chi nel mondo combatte per i propri diritti, attraverso la settima arte, all’interno di un percorso diversificato e mai banale”.
Il cinema Corso e il cinema Iride di Lugano rimangono punti fermi che nelle cinque giornate di Festival diventeranno centri nevralgici in cui sarà possibile vedere i trentadue film selezionati per questa edizione, di cui 13 prime svizzere e 4 cortometraggi. Come nelle passate edizioni non esiste un tema conduttore ufficiale, ma certamente nella scelta operata all’interno della più recente produzione cinematografica emergono alcune urgenze, che toccano vari aspetti, alcune delle quali strettamente collegate all’attualità. Emergenza climatica, guerre e abuso di potere, i nuovi sovranismi, libertà di espressione, sono alcuni dei temi che verranno messi in risalto dal festival, e spingeranno a una riflessione sul punto di vista e la posizione che assume l’umanità di fronte ad essi. Sono tante le violazioni della dignità e della libertà, tante le problematiche universali che vedono lottare molti popoli; argomenti profondi e caldi, che talvolta scompaiono all’interno di un’informazione di massa sempre più caotica.
Ospiti e forum
Tantissimi gli ospiti che si alterneranno al Festival, tra i quali ricordiamo uno dei cineasti più attivi e impegnati del nostro tempo, Lech Kowalski, presente al Festival con il film sulle problematiche del lavoro On va tout péter, Lynn Zhang, una delle registe di One Child Nation, pellicola sulla politica cinese del figlio unico; François Kholer, regista di JE NE TE VOYAIS PAS, film sulla ‘giustizia riparativa’, Federica Angeli, giornalista di Repubblica, ad oggi sotto scorta per le sue inchieste sulla mafia iniziate nel 2013; Daniel Wyss regista di Ambassade, che racconta le azioni diplomatiche che hanno permesso di risolvere la crisi degli ostaggi statunitensi avvenuta in Iran nel 1979, insieme a un testimone d’eccezione, Flavio Meroni; e poi ancora Leyner Palacios, menzionato al Nobel per la Pace nel 2016, che ritroveremo nel film BOJAYÀ, CAUGHT IN THE CROSSFIRE; l’economista Alan Friedman; lo storico Marcello Flores, esperto di Diritti Umani così come Donatella Ravera.
Come da tradizione, infatti, le diverse tematiche legate ai diritti e alla dignità umana, verranno trattate nei Forum di approfondimento che caratterizzano il FFDUL; partendo dagli stimoli cinematografici i forum vedranno ospiti gli esperti dei più svariati settori insieme ai registi e protagonisti delle storie raccontate dai film stessi. Un dialogo in cui, dopo le proiezioni, anche il pubblico del Festival potrà intervenire.
Premio diritti umani all’autore Hassan Fasili
Un importante momento del Festival sarà quello del “Premio Diritti Umani per l’autore” che quest’anno verrà assegnato al cineasta afgano Hassan Fazili, autore di Midnight traveler, che durante il suo percorso artistico è stato regista di film e di teatro e ha collaborato alla realizzazione di alcune serie televisive nel suo paese. È proprio in quest’ultimo film che Fazili racconta insieme alla moglie, attraverso uno smartphone, il viaggio della famiglia durato tre anni per raggiungere l’Europa e scappare dalla “condanna a morte” ricevuta dai talebani dopo la realizzazione del film Peace in Afghanistan (2013), in cui uno dei maggiori esponenti talebani, Mullah Torjan, dichiara di volere deporre le armi e invita i suoi compagni a seguirlo per avviare un processo di pace nel suo paese. Verranno inoltre proposti, per la prima volta in Svizzera, numerosi corti del regista.
Il Festival ha invitato a Lugano Hassam Fazili per ritirare il premio; siamo in attesa di conferma.
Concerti
La musica come negli anni scorsi sarà protagonista al FFDUL. In collaborazione con il CAT (Comunità d’Africa in Ticino) e la Divisione Eventi e Congressi della città di Lugano, allo studio Foce, il 12 ottobre si terrà il concerto del gruppo ATSE TEWODROS PROJECT(http://www.atsetewodros.org/), composto da quattro musicisti etiopi di tradizione, tre musicisti italiani e dalla scrittrice e performer ideatrice del progetto Gabriella Ghermandi, la voce del gruppo.
Grazie alla collaborazione di FFDUL con Medici Senza Frontiere Svizzera, venerdì 11 ottobre si potrà ascoltare la musica del duo KALA JULA formato da Samba Diabaté e Vincent Zanetti. Essenzialmente strumentale e acustica, la loro musica è profondamente radicata nelle tradizioni Mandingue del Mali, nel blues e nel jazz (https://www.kalajula.ch/).
Mostra Fotografica
Non mancherà inoltre l’appuntamento con l’arte. Accanto alla ricca proposta cinematografica il Film Festival Diritti Umani Lugano proporrà una mostra fotografica per dare ulteriore spazio alle tematiche dei diritti, che qui diventano occasione di riflessione: LANDLESS, fotografie di Davide Vignati, esposte presso il Centro Pastorale San Giuseppe dal 1 al 20 ottobre 2019(inaugurazione 1 ottobre, ore 18,30). LANDLESS nasce dalla necessità di memoria e testimonianza dell’autore. Dopo quasi quindici anni trascorsi in zone di conflitto e di crisi umanitarie, Davide Vignati inizia un processo di riordino e rivisitazione di un esteso archivio fotografico personale che conta svariate migliaia di scatti colti nel corso della sua attività di operatore umanitario.
Campagna Visual
Da sempre il FFDUL è attento alle immagini e alle loro connotazioni. L’immagine priva di contesto può però essere equivocata, mal interpretata, per questo artisti e grafici, attraverso la continua sperimentazione negli anni, hanno reintrodotto la parola scritta, combinando brevi testi ad immagini di forte impatto, indirizzandone e specificandone il significato.
I macro temi (DIRITTI - AMBIENTE - LIBERTÀ - POTERE - CONFINI), riprendono la chiave comunicativa dello scorso anno (caratterizzata dall’utilizzo delle icone) amplificandola con l’uso dell’immagine fotografica. La campagna visual del festival è realizzata, anche in questa edizione, da Sand Studio di Lugano.
Le ONG partner del Festival
Per il FFDUL è imprescindibile la collaborazione con le organizzazioni che operano direttamente a difesa e promozione dei Diritti Umani e a sostegno delle persone colpite dalle tante violazioni degli stessi.
La collaborazione con queste organizzazioni valorizza l’impegno del Festival nel promuovere approfondimenti, scambi, confronti sul fondamentale tema dei Diritti Umani. Analogamente tante le associazioni e le realtà che collaborano con il FFDUL.