Nonostante la riduzione dei film e le restrizioni per l'emergenza sanitaria, il pubblico non è mancato nella nuova formula 'itinerante'.
Pur nell'atto coraggioso di un festival in presenza, dimezzato nel numero di film (17 contro i 32 del 2019) e nella capienza delle sale, il Film Festival Diritti Umani Lugano ha fatto registrare dal 14 al 18 ottobre a Bellinzona, Locarno, Lugano e Mendrisio circa 2'500 presenze complessive, rispettose e attente alle normative di tutle anticovid. 'Yalda', 'A night for forgiveness', 'Welcome to Chechnya' e 'I am Greta' sono state alcune le pellicole più apprezzate. La particolare attenzione per il convegno sulle bombe a grappolo ha richiesto l'ampliamento della sala, così come la prima di 'Ritorno in apnea' ha chiamato una replica domenicale. Di sabato la giornata più articolata e con maggior afflusso di pubblico, destinazione Mendrisio con il progetto legato al Sahara Occidentale. Pubblico attento e numeroso anche di venerdì a Locarno per la presentazione di 'One more jump'. Nonostante la scelta di non avere momenti con le scuole, gli incontri hanno coinvolto moltissimi giovani.