Società

Il 96% dei video deepfake sul web è di natura pornografica

Quasi senza eccezioni, gli obiettivi sono le donne. Gli inquirenti elvetici e le Polizie cantonali si sono già occupati di alcuni casi

In sintesi:
  • Può anche essere utilizzato per creare fake news, bufale e truffe, per compiere atti di cyberbullismo o altri crimini informatici di varia natura come per esempio la satira
  • Una pratica che beneficia sia dello sviluppo dell’intelligenza artificiale sia delle lacune legislative presenti in molti Paesi
Come Maria
(Depositphotos)
18 giugno 2024
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Quella più clamorosa è l'immagine che ritrae papa Francesco con un piumino alla moda. Ma nello svariato mondo del deepfake (parola coniata nel 2017 per indicare la tecnica per la sintesi dell’immagine umana basata sull'intelligenza artificiale) c’è soprattutto un contenuto pornografico. Anche in Svizzera.

Il deepfake è infatti spesso usato per creare falsi video pornografici, ritraenti in molti casi celebrità, e per il revenge porn. Non solo, può anche essere utilizzato per creare fake news, bufale e truffe, per compiere atti di cyberbullismo o altri crimini informatici di varia natura come per esempio la satira.

In Svizzera la polizia si è già occupata di alcuni casi. Nel mondo, troviamo il caso della cantante Taylor Swift, di politici, ma anche di persone comuni, che pubblicano le loro foto sui social network restando vittime dei deepfake pornografici, una pratica che beneficia sia dello sviluppo dell’intelligenza artificiale sia delle lacune legislative presenti in molti Paesi.


Keystone
Francesco

Gli inquirenti elvetici in collaborazione con le Polizie cantonali si sono occupati di svariati casi, come detto, dove un uomo o una donna avevano creato deepfake con contenuti pornografici per vendicarsi di un ex partner, come evidenziato dalla Fedpol. “I deepfake non sono di per sé contro la legge e non vengono utilizzati esclusivamente per scopi criminali – ha spiegato un portavoce della Polizia federale –. Tuttavia, a seconda dei casi, le rappresentazioni deepfake possono costituire atti punibili, ad esempio quando contengono pornografia vietata o pornografia infantile. I deepfake possono anche rientrare nel diritto civile. Per questo i diritti di immagine sono radicati nel diritto privato e possono essere oggetto di azioni legali”.


Keystone
Copiando i contorni di Obama

La regista Sophie Compton ne ha fatto l'argomento di un recente documentario: ‘Another Body’, che segue il viaggio di uno studente di ingegneria a cui sono state rubate le foto pubblicate online. La sua è un’azione peraltro che non si limita a un film, in quanto ha avviato una lotta politica negli Stati Uniti e in Inghilterra. “Abbiamo iniziato a ricercare i deepfake quando sono apparsi per la prima volta su Reddit nel 2017 – ha detto la cineasta –. Li abbiamo visti trasformarsi da oggetti digitali abbastanza rudimentali in video molto realistici. Secondo uno studio pubblicato nel 2019, il 96% dei video deepfake sul web è di natura pornografica. Quasi senza eccezioni, gli obiettivi sono le donne”.

Per cercare di arginare il problema, lei e la sua organizzazione #myimagemychoice hanno contattato la Casa Bianca, che pare ora muoversi sul tema. Contro il sito Pornhub è stata intentata anche una class action da parte di oltre 50 persone: contestano l'attuale interpretazione della sezione 230 della legge americana che garantisce l'immunità alle piattaforme online: “È possibile ottenere deepfake personalizzati per 30 dollari. Questi siti guadagnano quindi molti soldi”, ha osservato Sophie Compton.