Lo afferma il “Global Gender Gap Report 2022” pubblicato oggi dal Forum economico mondiale (WEF). La Svizzera perde posizioni, la migliore è l’Islanda
Per eliminare il divario di genere nel mondo ci vorranno altri 132 anni, quattro in meno rispetto al 2021, quando erano 136: un progresso però troppo lento per recuperare la battuta d’arresto subita con la pandemia di Covid-19, che ha riportato indietro la parità di genere di una generazione. La Svizzera perde posizioni nel confronto internazionale.
I dati emergono dallo studio "Global Gender Gap Report 2022" pubblicato oggi dal Forum economico mondiale (WEF). Il rapporto misura il raggiungimento degli obiettivi di parità tra uomini e donne in diversi campi: partecipazione economica, livello di istruzione, salute e partecipazione politica.
Secondo l’analisi, delle 146 economie mondiali esaminate, solo una su cinque è riuscita a ridurre le differenze fra i sessi di almeno l’1% nell’ultimo anno. In materia di salute e sopravvivenza il divario è stato chiuso al 96%: il dato è al 94% per l’istruzione, al 60% per la partecipazione economica e al 22% per la partecipazione politica. A questo ritmo di miglioramento ci vorranno 155 anni per chiudere il fossato fra i sessi in materia politica e 151 per colmare quello sulla partecipazione economica.
La graduatoria fra i vari Paesi vede primeggiare Islanda, Finlandia e Svezia. La Svizzera è 13esima e perde tre posizioni rispetto al 2021, nonostante i passi avanti in ambito sanitario. D’altra parte la situazione non migliora per quanto riguarda la partecipazione professionale e le opportunità economiche. La Confederazione è invece fra i primi 20 al mondo per quanto concerne le componenti della partecipazione politica, sia in parlamento che al governo.