Scienze

Cinque tartarughe delle Galapagos al bioparco di Ginevra

Dna ‘non chiaro’: per loro niente ‘rimpatrio’ nell’arcipelago dell’Oceano Pacifico

Le tartarughe ‘zurighesi’
(Keystone)
19 marzo 2023
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Nate nel 2019 allo zoo di Zurigo, cinque tartarughe delle Galapagos sono state trasferite al Bioparc Genève. L’operazione si colloca in un programma di riproduzione al fine della conservazione dell’animale in seno all’Associazione europea di zoo e acquari.

L’arrivo delle testuggini è stato reso possibile grazie alla mediazione del professor Michel Milinkovitch dell’Università di Ginevra, che è attivo da tempo nell’ambito della conservazione delle tartarughe giganti delle Galapagos ed è specialista della struttura della loro popolazione.

I cinque rettili imponenti non sono stati ‘rimpatriati’ alle Galapagos perché il loro Dna "non è chiaro", si legge in una nota del bioparco di Ginevra, mentre le varie isole dell’arcipelago ospitano popolazioni e specie con linee genetiche specifiche.

Una specie quasi estinta

Le tartarughe delle Galapagos si sono quasi estinte. Già nel 17° secolo venivano imbarcate a bordo delle navi come riserva vivente di cibo per l’equipaggio. Questi animali, che possono pesare più di 300 chili, sono in grado di sopravvivere per diversi mesi senza mangiare né bere.

Secondo le stime del Bioparc Genève, 200’000 tartarughe hanno subito tale triste destino. Le popolazioni sono diminuite anche a causa dell’introduzione nell’arcipelago di specie invasive come maiali e capre. A oggi, quattro specie di tartarughe delle Galapagos sulle quindici circa in totale sono già estinte.

Sopravvissute grazie all’allevamento in cattività

Un programma di allevamento in cattività ha permesso di contrastare la tendenza. Grazie a un programma condotto sotto gli auspici del governo ecuadoriano, la specie dell’Isola Spagnola (o Isla Española), che un tempo contava solo 15 sopravvissuti, è stata salvata. Più di 2’300 piccoli sono nati e stati trasferiti sull’isola.

La missione del bioparco di Ginevra è quella di promuovere la biodiversità attraverso la conservazione degli animali, la ricerca, la consapevolezza ambientale e la pet therapy. Il centro ospita attualmente più di 250 animali di circa 85 specie diverse.