Il Consiglio di Stato ha approvato due decreti di protezione per il biotopo Motto Grande e per cinque luoghi che fungono da rifugio per i chirotteri
Maggiore tutela a Camorino per anfibi e pipistrelli. È l'obiettivo del Dipartimento del territorio (Dt) grazie a due decreti di protezione recentemente approvati dal Consiglio di Stato nell'ambito della revisione del Piano regolatore dell'ex Comune, oggi quartiere della Città di Bellinzona. Entrambi i decreti sono posti in pubblicazione dal 12 luglio al prossimo 12 settembre.
Il primo è relativo alla protezione della zona del biotopo del Parco Motto Grande, situato nella zona collinare del paese e che oltre allo stagno principale ospita anche un'area di svago con parco giochi. Il decreto ha lo scopo di conservare e valorizzare in questa zona – caratterizzata dalla presenza di ambienti diversificati quali specchi d’acqua, pozze, acque correnti, boschi e prati umidi alimentati da acqua piovana – i contenuti naturalistici per assicurare a lungo termine la funzione di sito di riproduzione degli anfibi.
Si vuole inoltre promuovere un rapporto equilibrato tra la protezione del comparto e le attività ricreative e di svago, così come favorire le specie vegetali e animali autoctone con un maggiore controllo delle specie esotiche. Nel decreto il governo segnala infatti che lo stagno è toccato dalla problematica legata all’immissione di animali domestici non autoctoni, come pesci rossi e tartarughe americane che arrecano danni alle popolazioni di anfibi. Tra questi il rospo comune, tre specie di rane e la salamandra pezzata. Accertata anche la presenza di cinque rettili: il ramarro, la lucertola muraiola, il saettone, la natrice dal collare e la testuggine d'acqua. Quanto alla pressione del pubblico, andranno evitate attività e manifestazioni di massa. All'Ufficio della natura e del paesaggio del Dt competerà l'attuazione del decreto, così come il monitoraggio della sua evoluzione dal profilo floristico, faunistico, idrico e il successo delle misure di tutela adottate.
Il decreto (che interessa più mappali adiacenti allo stagno) vieta gli interventi e le attività che, direttamente o indirettamente, possono compromettere l'integrità della zona. Si segnalano in particolare le costruzioni, le installazioni, i depositi, anche temporanei, le modifiche della morfologia del terreno e ogni tipo di intervento, a eccezione di quelli finalizzati alla tutela e alla valorizzazione del comparto e al mantenimento della sicurezza idraulica dei corsi d’acqua.
Il secondo decreto adottato dal governo cantonale inserisce invece nella lista dei monumenti naturali cinque attuali rifugi per pipistrelli. Ovvero la casa comunale, la chiesa di Santa Annunziata, la chiesa di San Martino con il suo campanile, l'oratorio di San Giulio e la fessura nella roccia sotto l'Alpe Cremorasco. In questi luoghi bisognerà prestare particolare attenzione nel caso della necessità di interventi architettonici (illuminazione compresa). Nel decreto il governo segnala però che “il coinvolgimento tempestivo già in fase di progetto preliminare di un esperto nella tutela dei chirotteri permette solitamente di salvaguardare la colonia di pipistrelli, senza per questo causare contrattempi e ritardi al cantiere o costi supplementari”.
Il governo indica che in Svizzera “la maggior parte delle specie conta degli effettivi ridotti e i pipistrelli hanno un tasso di riproduzione molto basso. Attualmente il 58% delle specie svizzere è considerato in pericolo e conseguentemente iscritto nella lista rossa delle specie minacciate d’estinzione”. La tutela dei rifugi, scrive ancora il Consiglio di Stato, è dunque “di fondamentale importanza”.