Ambiente

La plastica nei mari preoccupa gli svizzeri

A rivelarlo un sondaggio dell’Ong Oceancare. Più della metà della popolazione auspica misure severe contro questo inquinamento tramite una legge.

(Depositphoto)
31 ottobre 2022
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Tre quarti degli Svizzeri sono preoccupati dai rifiuti di plastica nei mari e sulle spiagge. Lo indica un sondaggio pubblicato oggi dall’Ong Oceancare. Più della metà della popolazione auspica misure severe contro questo inquinamento tramite una legge.

Stando all’indagine realizzata dall’istituto demoscopico gfs.bern su mandato di Oceancare - organizzazione internazionale con sede in Svizzera, che si batte in favore di un accordo mondiale per arginare tale fenomeno - gli Svizzeri ritengono che il problema più importante sia quello degli imballaggi di plastica. I doppi sacchi sono in particolare considerati inutili dal 34% degli interrogati. Per il 30% di essi, si esagera con le plastiche in generale.

Anziani più preoccupati

Dal sondaggio emerge un altro dettaglio interessante: il problema dei rifiuti di plastica preoccupa soprattutto gli anziani, mentre la maggior parte dei dibattiti pubblici sul clima sono fortemente animati dai giovani.

Come detto, i rifiuti plastici nei mari suscitano particolare inquietudine tra gli Svizzeri, mentre solitamente "più il problema è vicino, maggiore è la preoccupazione", scrivono gli autori dello studio. Così il 73% delle persone interrogate ritengono più problematica la plastica in mare e sulla spiaggia di quella dispersa nell’ambiente in Svizzera.

I rifiuti di plastica gettati sul territorio elvetico disturbano un po’ più della metà delle persone interrogate (54%) e quelli contenuti nell’acqua potabile ancor meno (43%). La maggior parte degli interpellati sottovalutano inoltre la quantità di plastica che "consumano" realmente ogni anno: la stimano in 100 chili, mentre raggiunge in realtà i 125 chili.

Margine di progressione

La popolazione ha ancora un margine di manovra in merito all’applicazione delle misure per proteggere il clima, stando al sondaggio. Sebbene le persone interrogate siano chiaramente consapevoli del problema, la raccolta differenziata dei rifiuti è la sola misura radicata in maniera duratura nella maggioranza della popolazione (93%).

Soltanto una buona metà degli intervistati evita di produrre rifiuti facendo la spesa (59%), ne acquista già meno (56%) e rinuncia alle plastiche monouso (54%).

Leggi sarebbero necessarie

Oltre la metà degli interpellati auspica misure legislative severe per vietare le microplastiche dai beni di consumo, arginare la produzione di plastica in generale e ridurre gli articoli monouso.

Il sondaggio mette tuttavia in risalto divergenze tra le generazioni. Se i più anziani si pronunciano in favore di un’applicazione coerente delle leggi esistenti per impedire l’inquinamento causato dalla plastica, i più giovani auspicano delle leggi ancor più coraggiose.

Sullo scacchiere politico, gli elettori di sinistra sono i più inclini a sostenere misure più rigide contro l’inquinamento da plastica. Circa il 50% delle persone interrogate vorrebbe che la Svizzera giochi un ruolo pioniere nell’ambito di un accordo internazionale sulle plastiche.

40 volte più grande della Svizzera

Stando a Oceancare, circa 9 milioni di tonnellate di plastica sono disperse ogni anno nei mari del pianeta, di cui 17’600 soltanto nel Mediterraneo. Milioni di tonnellate di rifiuti di plastica sono in particolare visibili in cinque vortici di spazzatura. Quello del Pacifico è quasi quaranta volte più grande della Svizzera.