È quanto indica uno studio internazionale condotto da un’università cinese in collaborazione con ricercatori spagnoli
Un team internazionale guidato da scienziati cinesi ha identificato in un recente studio che il Covid-19 accelera l’invecchiamento.
I ricercatori del Sixth Affiliated Hospital dell’Università Sun Yat-sen, nella città cinese meridionale di Guangzhou, e i loro collaboratori spagnoli hanno scoperto che l’età cronologica è un fattore di rischio per l’infezione da Sars-CoV-2 e per le forme più gravi di Covid-19.
In uno studio pubblicato questa settimana sulla rivista Nature Communications, hanno analizzato la metilazione del Dna (Dnam) dei campioni di sangue di 232 individui sani e 413 pazienti Covid.
Il Dnam è un processo biologico attraverso il quale i gruppi metilici vengono aggiunti alla molecola di Dna per cambiarne l’attività di un segmento senza però modificare la sequenza. Ogni individuo ha un’età Dnam e ci sono forti correlazioni tra questa e la sua età cronologica, secondo lo studio.
I ricercatori hanno osservato un’accelerazione dell’invecchiamento del Dnam e lo sfilacciamento dei telomeri, parte finale del cromosoma considerata strettamente correlata alla longevità delle persone, negli individui infetti. È stata riscontrata una crescente accelerazione dell’età nelle fasi iniziali del Covid-19, anche se potrebbe essere parzialmente invertita nelle fasi successive.
Lo studio ha rivelato che l’invecchiamento epigenetico accelerato è associato al rischio di infezione da Sars-CoV-2 e allo sviluppo di una grave forma di Covid-19, fornendo una nuova modalità per effettuare lo screening delle persone infette maggiormente inclini a sviluppare forme severe.