Scienze

La sottovariante di Omicron è diffusa nel mondo al 60 per cento

Il virologo statunitense Anthony Fauci afferma che non è più severa di quella originale e che il booster garantisce un’alta protezione dai sintomi gravi

(Keystone)
15 marzo 2022
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Cresce la diffusione della sottovariante Omicron BA.2, ormai al 60% nel mondo: non è più severa della Omicron originale e la vaccinazione con dose booster garantisce un’alta protezione da sintomi e ricoveri che si mantiene nel tempo.

Lo dice il virologo statunitense Anthony Fauci, in un messaggio videotrasmesso in occasione del meeting ‘Highlights in immunology’, promosso dall’Accademia Nazionale dei Lincei e dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

"La sottovariante Omicron BA.2 sta assumendo un maggiore grado di dominanza a livello globale, che ormai arriva al 60%", osserva Fauci.

Rispetto alla Omicron originale, ha detto ancora Fauci, "non c’è grande differenza nel dominio Rbd" cioè nella porzione della proteina Spike che lega le cellule umane. Questo indica che "c’è una notevole cross-protezione. In altre parole – precisa il virologo –, BA.2 non è più severa di BA.1 e l’infezione da BA.1 protegge molto bene dall’infezione BA.2. Entrambe però eludono la protezione del vaccino se non si è fatto il booster".

Fauci ricorda infatti che "diversi studi in vitro mostrano come la dose booster aumenti significativamente la neutralizzazione delle varianti di Sars-CoV-2, Omicron inclusa". La terza dose di Moderna, per esempio, migliora la risposta anticorpale a Omicron con una buona efficacia che si mantiene anche a distanza di sei mesi. C’è anche un trial clinico di Pfizer che mostra un forte impatto della dose booster nel prevenire i sintomi della malattia.

Inoltre diversi studi condotti nel mondo reale, quindi al di fuori delle condizioni controllate delle sperimentazioni cliniche, mostrano che anche nell’era di Omicron il booster con un vaccino a mRna offre un’alta protezione dal rischio di ricovero che si mantiene intorno al 78% anche a distanza di 4-5 mesi.