È la sintesi di un recente studio con partecipazione losannese sul tema. Il record, è della francese Jeanne Calment, morta nel 1997 a quasi 122 anni e mezzo.
Gli esseri umani potrebbero raggiungere un’età di 130 anni o anche superiore, pur se le possibilità che ciò accada sono estremamente ridotte. È questa la sintesi di un recente studio sul tema, realizzato con una partecipazione losannese e pubblicato sulla rivista scientifica britannica ‘Royal Society Open Science’. I ricercatori hanno analizzato i dati di 1’100 persone particolarmente in là con gli anni provenienti da 13 nazioni. A essere coinvolti sono stati gli individui dai 105 anni in su.
Il limite massimo della durata della vita umana è stato a lungo oggetto di un dibattito controverso nella ricerca. Le ultime analisi suggeriscono che, raggiunta una certa età, il rischio per una persona di morire non aumenta, ma rimane costante a una probabilità di circa 50-50. Per qualcuno che ha già 110 anni, la possibilità di sopravvivere altri dodici mesi è come “lanciare una moneta”, afferma il coautore dello studio e professore di statistica al Politecnico di Losanna Anthony Davison. “Se esce testa vivi fino al prossimo compleanno, altrimenti muori prima”.
Secondo alcuni lavori recenti gli essere umani potrebbero addirittura teoricamente arrivare a spegnere 150 candeline. Davison ha però sottolineato che questo nuovo studio si fonda su una base statistica più ampia rispetto ai precedenti. Vivere fino a 110 anni è già di per sé un’impresa riuscita a pochissimi. Ma non è da escludere che nel corso di questo secolo, continua Davison, ci siano persone capaci di raggiungere i 130. Un fattore determinante sarà il progresso medico e sociale.
Il record di longevità, perlomeno fra gli esseri umani con data di nascita verificata, è al momento detenuto da Jeanne Calment, una signora francese morta nel 1997 a quasi 122 anni e mezzo.