L'algoritmo ideato da Carol Espy-Wilson, della University of Maryland riconosce la depressione nella lentezza della voce. Possibile l'impiego tramite app
Un software basato sull'intelligenza artificiale ''sente'' la depressione nella voce delle persone consentendo di fare diagnosi e avvertire per tempo quando i disturbi depressivi hanno raggiunto livelli eccessivi pericolosi.
È l'innovazione presentata al 180imo Meeting of the Acoustical Society of America, da Carol Espy-Wilson, della University of Maryland.
L'algoritmo sente la depressione nella lentezza della voce dell'individuo: i disturbi depressivi si associano infatti a un rallentamento psicomotorio della persona che si riversa anche sulla voce, con parole pronunciate più lentamente e con più pause.
Il software potrebbe divenire una app da scaricare sul proprio smartphone per monitorare il proprio umore nella vita reale. Idealmente, spiega Espy-Wilson, i terapisti daranno la app ai propri pazienti con depressione maggiore nei periodi in cui i sintomi sono andati in remissione o si sono molto ridotti, per tracciare il loro stato di salute mentale e le persone appropriate possono essere allertate se la app evidenziasse che la gravità della depressione sta aumentando". "In questo modo - continua - si potrebbe intervenire per tempo quando la depressione aumenta a livelli pericolosi".