Vince in coppia con Annalisa la serata delle cover. ‘Skyfall’ precede ‘Nel blu dipinto di blu’ di Corsi con Topo Gigio e ‘Bella stronza’ di Masini e Fedez
In coppia con Annalisa in ‘Skyfall’ di Adele, Giorgia ha messo in fila Lucio Corsi con Topo Gigio (‘Nel blu dipinto di blu’) e Fedez con Marco Masini (‘Bella stronza’). Questo il verdetto della notte dei duetti, la cui votazione non influirà sul voto generale di questa sera, atto finale di Festival.
Il Festival di Sanremo, che non sempre regala canzoni eterne, per una volta all’anno apre loro le porte. È la serata dei duetti, l’omaggio al canzoniere italiano. Prima, però, l’omaggio al Paese: “Hai bloccato l’Italia: dovresti fare il ministro dei Trasporti”; “Sei puntualissimo, nemmeno il Festival della canzone svizzera”. Tra battute sulla musica (“Ho incontrato Marcella Bella, le ho detto ‘Bella ciao’ ed è successo un casino”), su Elon Musk (“Segue Sanremo, ha votato Giorgia”) e Donald Trump (“Dopo la Groenlandia e il Canada vuole anche la Liguria”), Roberto Benigni si produce in una versione castigata de ‘L’inno del corpo sciolto’ e, più in generale, in una versione castigata di sé stesso. Prima di andarsene, ricorda la presenza del presidente Mattarella su di un palchetto dell’Ariston nel 2023 e gli esprime solidarietà per gli attacchi arrivati ieri da Mosca: “Dalla sua bocca non ho mai sentito uscire una sola parola che non fosse di verità e di pace”.
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Lucio Corsi e Topo Gigio
“Fai più ascolti tu dei servizi segreti” e “con questa sigla Gabry Ponte si è comprato l’Umbria” sono alcune delle migliori uscite di Geppy Cucciari, co-conduttrice insieme a Mahmood, del quale non si ricorderanno migliori uscite se non il medley in cui ha cantato e ballato: tanto di cappello, fisico e vestiti.
Alla notte dei duetti c’è sempre il miglior cantautorato, anche se a volte è karaoke (‘Fiori rosa fiori di pesco’ di Lucio Battisti gridata da Rose Villain e Chiello) e altre volte è così come dev’essere (‘Angelo’, col titolare del brano Francesco Renga intercambiabile per timbro vocale, non per tecnica, con Kekko dei Modà). Il canzoniere italiano a volte si fa American songbook, in episodi meno gratificanti come Clara con i tre de Il Volo che fanno di ‘The Sound of Silence’ una canzone della Disney, oppure Irama e Arisa, due trisillabi a cantare i quattro accordi in croce di ‘A Great Big World’, tra le cose meno pregne di Christina Aguilera e della serata. Più gratificante il bel duetto che vede Serena Brancale al pianoforte e Alessandra Amoroso in piedi per ‘If I Ain’t Got You’ di Alicia Keys.
La recita di Tony Effe prosegue su ‘Tutto il resto è noia’, dove a cantare il Califano destrutturato è Noemi. Anche Francesca Michielin e Rkomi, come Renga e i Modà, lasciano ‘La nuova stella di Broadway’ lì dov’è, in quel limbo magico creato da Cesare Cremonini. Lucio Corsi che canta ‘Volare’ (per brevità scritto) insieme a Topo Gigio è a metà tra la favola e l’Eurovision, ma più che altro è l’infanzia di molti quando ancora credevano alle favole. Una vita insieme ai grandi della bossanova, l’oggi canuto Toquinho, che all’Italia regalò ‘Acquarello’, duetta con Gaia sulle note di ‘La voglia la pazzia’, che porta a Ornella Vanoni: meglio in serata che nelle prove del pomeriggio.
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Rocco Hunt e Clementino
Marcella che canta ‘L’emozione non ha voce’ col fratello autore tra il pubblico vale la composizione: l’abbraccio dell’Ariston a Gianni Bella, cui si devono importanti pagine di canzone, era atto dovuto da tempo e finalmente si compie. Rocco Hunt e Clementino hanno appoggiato ‘Yes I know my way’ su di una ritmica ancor più potente e citano e si citano insieme a Pino Daniele, che compare all’inizio con loro durante un concerto, e alla fine canta come se fosse ancora qui.
Francesco è Gabbani ma pure Tricarico, che nel 2002 portò sé stesso e la sua infanzia problematica all’Ariston prima de ‘I bambini fanno oh’ e di Mr. Rain. I bambini ci sono, il verso “Puttana la maestra” anche, e un motivo ci sarà. “C’è un botto di gente” dice Giorgia durante le prove: su ‘Skyfall’, la candidata al titolo duetta con Annalisa sul classico di Adele, e sul vocalizzo in coda si mangia la brava collega con tutto il microfono. L’altro candidato al titolo, Simone Cristicchi, si accompagna alla compagna Amara e porta sul palco il Battiato mistico di ‘La cura’, tratto dal tour che ne raccoglie i momenti salienti.
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‘Sanremo sta finendo’
Escono Sarah Toscano e gli Ofenbach (‘Overdrive’) e in un cambio di scena ‘L’estate sta finendo’, anzi, ‘Sanremo sta finendo’, l’accoppiata Coma_Cose – Johnson Righeira che è la tempesta perfetta. Degna di nota la bella Wedding & Funeral Band di Goran Bregović sulla strada tracciata dalla Pfm a Fabrizio De André, nel ‘Pescatore’ diventata di Olly. Elodie e Achille Lauro passano da ‘A mano a mano’ di Cocciante a ‘Folle città’ di Loredana Berté (con in coda, fuori concorso, ‘Ancora’ di Edoardo De Crescenzo, uno scherzo nato durante le prove). Willie Peyote con Tiromancino e Ditonellapiaga spostano Franco Battiato dalle parti di Zampaglione, e ‘Un tempo piccolo’ è un gioiello notturno.
Il caro amico cantato da Brunori Sas in ‘L’anno che verrà’ di Lucio Dalla era “uno di quei grandi che sapeva unire grande profondità e ironia, proprio come Dalla. Auguri Paolo, questa era per te”. Paolo Benvegnù avrebbe compiuto sessant’anni questa sera. Prima che Bresh con Cristiano De André, al terzo tentativo, omaggino papà Fabrizio in ‘Creuza de ma’ tra mille problemi tecnici, Marco Masini e Fedez danno nuova forma a ‘Bella stronza’, smontata e rimontata a uso e consumo del rapper e con Masini praticamente vocalist, musicalmente la cosa meglio pensata della serata. Chiudono, col medley di notte fonda, Shablo feat. Guè, Joshua, Tormento e Neffa (“Tutta gente senza onomastico”, Cucciari).