Conferenza n.2 con Ornella Muti sulla graticola. La musica: ospiti i Måneskin, è la notte di Ranieri e Morandi. E dagli Open d’Australia, Berrettini
“È stato un maestro di giornalismo dalla grande capacità d’improvvisazione. Il nostro ricordo va a quella notte”. Il direttore Stefano Coletta apre la seconda conferenza stampa di Sanremo con la commemorazione di Tito Stagno, colui che per gli italiani, nel luglio del 1969, raccontò – checché ne pensino i complottisti spaziali – l’epico allunaggio. Il tutto avviene alla presenza di Ornella Muti, donna di cinema della prima serata, una volta rassicurati che “continueremo a dormire poco, questo sarà un mantra”. Sempre Coletta: “Abbiamo giocato tutti la stessa partita, sono stati scompaginati tanti elementi della vita sociale: stasera prendiamoci questa quota di talento da ascoltare, di sorrisi di cui nutrirsi, sarà emozionante”. Con invito ai media ad andarci piano con la penna.
Per gli amanti della statistica, Amadeus si è alzato alle 5.30, Fiorello alle 6.20. “C’è una grande emozione, più quest’anno che gli altri due”, dice il presentatore. “Evidentemente c’è il poter ritornare alla quasi normalità. Il primo anno c’era l’incoscienza, lo scorso anno lo smarrimento, oggi torno a due anni fa. Non è ansia o timore, ma adrenalina ed entusiasmo”. Rettore ha cantato un pezzo di ‘Chimica’, “ma io non inseguo squalifica. Non ho visto ‘La vita in diretta’”. Temi più pregnanti: “C’è in giro troppa cattiveria, bullismo, violenza verbale. Ognuno ha libertà di dire e vestirsi come vuole. Spero che qualcuno ne parli utilizzando il palco dell’Ariston, ma non lo decideremo noi”. Roberto Saviano l’ha deciso e si occuperà di ricordare i trent’anni dalla strage di Capaci, non prima di giovedì.
Ornella Muti si dice onorata e spera di far bene quello che deve fare. Della sua canzone del cuore parlerà stasera. Prima di andare su più festivalieri temi, la sala la mette sulla graticola: la marijuana, per cominciare, sulla scia delle polemiche accese da una Ornella Muti pro-cannabis fotografata con la figlia e un ciondolo erbaceo, oggetto della querelle: “La cannabis legale – risponde l’attrice – è già legale. Io spingo quella e non l’aspetto ludico della canna. La cannabis non è ‘la canna’. Sembra che io giri per il backstage distribuendo canne. Mi curo omeopaticamente e, grazie al cielo, non è vietata. Ma ci sono persone più giuste per parlare della cannabis usata in modalità terapeutica. Un bambino non si deve fumare una canna, la pianta dà oli ed estratti. Mia madre ha avuto anni difficili prima di morire, non le fu prescritta, le dovetti dare psicofarmaci che annebbiano la coscienza. L’ho persa senza poterle dire nemmeno ciao”.
Fa addirittura capolino il conflitto russo-ucraino e la domanda è per l’attrice, di origini lontanamente russe: “In Russia sono amata a livelli che m’imbarazzano. Io non vivo di politica, non me ne occupo e credo che ormai si sappia. Ci vado con il cuore. Se poi questa cosa diventa un problema, vedrò come decidere”. La flotta russa che passa vicino alla Sicilia porta al rapporto Sanremo-Mosca, sul quale il direttore della Rai, come Papa Francesco, glissa con un “chi sono io per”.
Da Gay.it, riflessione puntale: “Vista la sua influenza, lei potrebbe condannare le violenze del regime russo sulla comunità LGBTQ”. Risposta: “Da quando avevo 15 anni, nel mondo omosessuale mi sono trovata amata e sostenuta. Delle persone m’interessano le anime, non quello che fanno in casa propria. È un tema che trovo addirittura assurdo dover affrontare. Questo aspetto della Russia mi addolora, è un problema che non dovrebbe esistere. Non è una bella cosa”.
Direttamente dagli Open d’Australia, questa sera arriva Matteo Berrettini; ci saranno pure Raoul Bova, Nino Frassica e altri amici sulla nave, la Costa Toscana in rada a Sanremo e dalla quale si fa spettacolo: stasera Colapesce Dimartino, domani Ermal Meta, giovedì Coma_Cose, venerdì Pinguini Tattici Nucleari, sabato Orietta Berti e Fabio Rovazzi (è possibile che cantino ‘Finché la barca va’, si accettano scommesse ma potrebbero essere poco redditizie).
Al direttore artistico “sta bene se uno ha 10 milioni di follower, tanto è il tempo che dirà la sua sulla canzone”, anche se, citando Baglioni, il podio è adesso. Aggravante, gli orchestrali quest’anno non voteranno: la giustificazione non è chiara ed è un vero peccato che non votino, visto che di musica ne sanno parecchio.
Al netto di tutto, questa sera la Sala stampa è chiamata a votare i seguenti artisti, in ordine di apparizione sul palco: