Il biologo britannico aprirà l'edizione 2024 degli Eventi letterari Monte Verità raccontando queste misteriose, ma fondamentali, forme di vita
L’inglese di Merlin Sheldrake mostra senza ambiguità che il biologo britannico ci sta accompagnando in un regno strano e alieno: in inglese ‘fungi’ indica uno dei regni delle forme viventi, senza possibilità di confusione con i familiari e apparentemente banali ‘mushroom’, i funghi che siamo abituati a vedere nei boschi e nei supermercati.
Ma non c’è niente di familiare nei funghi che Sheldrake racconta nel suo saggio ‘L’ordine nascosto’ (Marsilio 2022) e con cui aprirà l’edizione 2024 degli Eventi letterari Monte Verità, giovedì 21 marzo alle 19 al Palacinema di Locarno in un incontro moderato da Sandra Sain.
Sheldrake ha un dottorato in ecologia tropicale a Cambridge ed è un esperto di interazioni simbiotiche tra funghi e radici delle piante, ma ‘L’ordine nascosto’ non si basa solo sulle sue ricerche e sulle sue esperienze sul campo dagli studi delle reti fungine sotterranee a Panama alla caccia ai tartufi in Emilia fino alla sperimentazione di funghi allucinogeni. Attraverso scienza, musica (il fratello è il cantautore Cosmo Sheldrake) e il libro racconta il ruolo dei funghi nella vita sulla Terra. Un ruolo fondamentale ma non da protagonista: i funghi sono fondamentali per la decomposizione, per la distribuzione dei nutrienti, hanno guidato l’evoluzione di altre specie tra cui le piante e hanno accompagnato lo sviluppo della civiltà umana; ma tutto questo, come suggerisce il titolo italiano del suo saggio, di nascosto.
Merlin Sheldrake, chi sono i protagonisti del suo racconto? Glielo chiedo perché, parlando di funghi, il primo pensiero è un risotto…
I funghi sono un regno della vita, una categoria ampia quanto gli animali o le piante. Ci sono quindi molti modi diversi di essere un fungo. Quando pensiamo ai funghi, di solito pensiamo ai ‘mushroom’, i funghi fruttiferi che però sono solo le strutture riproduttive dei funghi, il luogo dove producono le spore. Ma la maggior parte dei funghi vive la propria vita non come ‘mushroom’, ma come reti ramificate di cellule chiamate reti miceliali.
Queste reti sono il modo in cui i funghi si nutrono: gli animali mettono il cibo nel loro corpo, mentre i funghi mettono il loro corpo nel cibo sviluppando queste reti miceliali.
I funghi sono molto diversi dalle forme di vita che conosciamo.
Sì, sono diversi dagli animali e dalle piante: i funghi fanno le cose a modo loro. Come detto non sono né piante né animali, tuttavia i funghi sono parenti più vicini degli animali che delle piante.
Eppure a guardarli sembrano più simili alle piante.
Sì. Fino alla fine degli anni Sessanta si pensava che fossero piante. Quando dico che sono parenti più stretti intendo che l’antenato condiviso tra funghi e animali è più recente dell’antenato comune, adesso sappiamo che i funghi e gli animali condividono un antenato comune che è esistito più recentemente dell’antenato comune condiviso tra funghi, animali e piante.
Nonostante questa vicinanza filogenetica, i funghi mettono alla prova la nostra idea di forma di vita.
Sì, credo sia dovuto al fatto che siamo abituati a comprendere la vita dal punto di vista di un animale. I funghi fanno le cose in modo diverso da noi e per questo possono mettere in discussione molti dei nostri presupposti sul funzionamento del mondo vivente.
I funghi percepiscono il mondo esterno?
Sì, i funghi hanno molti sensi. Possono percepire la luce, la temperatura, possono percepire molte sostanze chimiche diverse, l’acidità, la pressione, la gravità. Quello dei funghi è un corpo sensoriale: vivono la loro vita immersi in un campo di informazioni sensoriali estremamente ricco e sono in grado di integrare questi flussi di dati sensoriali in modo da elaborare una linea d’azione appropriata. E questo lo fanno nel loro corpo, senza aver bisogno di un cervello, senza avere come noi un “centro operativo”.
I funghi ci insegnano che non è necessario avere un cervello per risolvere problemi complessi.
Possiamo dire che i funghi sono intelligenti?
Se la nostra idea di intelligenza si basa sul fatto di avere un cervello e sulle altre cose che gli esseri umani sono in grado di fare dobbiamo concludere che no, i funghi non sono intelligenti. Ma ci sono molti modi di definire l’intelligenza. Possiamo pensare all’intelligenza come alla capacità di prendere decisioni tra corsi d’azione alternativi e di adattarsi ai cambiamenti dell’ambiente per risolvere i problemi. E se facciamo così il mondo vivente è pieno di organismi intelligenti, solo in modo diverso.
I funghi sono intelligenti, hanno solo modi diversi di risolvere i problemi perché si sono evoluti per risolvere problemi diversi dai nostri.
Il filosofo Thomas Nagel si chiese, in un famoso articolo sulla natura della coscienza, cosa si prova a essere un pipistrello. Posso chiederle che cosa si prova a essere un fungo?
Siamo così diversi, noi e i funghi, che non credo sia possibile rispondere correttamente a questa domanda. Ma è divertente immaginare come dev’essere poter esplorare il mondo da molti punti di vista diversi contemporaneamente. Oppure potersi rigenerare, prendere un frammento di pelle e farlo crescere fino a diventare un nuovo sé. O esplorare il mondo con le nostre dita facendole crescere in una direzione e poi far crescere altre dita in un’altra direzione e assaggiare ciò che ci circonda con la nostra pelle. Cambiare continuamente la nostra forma, rimodellarci costantemente a seconda di ciò che accade intorno a noi.
È una sfida per la nostra immaginazione e immagino lo sia anche per la ricerca scientifica.
È difficile studiare i funghi perché vivono gran parte della loro vita lontani dalla nostra vista. Se vuoi studiare che cosa sta succedendo sottoterra devi scavare, ma scavando distruggi i funghi e le altre forme di vita che vivono nel terreno. È quindi molto difficile vedere cosa succede in una rete fungina al di fuori del laboratorio, ci sono tecniche che ci permettono di avvicinarci alla vita fungina ma rimane un mondo difficile da studiare e questo è uno dei motivi per cui, rispetto ad altre specie viventi, sappiamo poco dei funghi.
Sottovalutiamo quindi l’importanza dei funghi all’interno degli ecosistemi?
Sì, credo che sia un’affermazione corretta. Credo che in generale si sottovaluti l’importanza dei funghi per gli ecosistemi e per la vita umana.
I funghi hanno ad esempio una relazione molto stretta con le piante e le aiutano a sopravvivere fornendo loro nutrienti fondamentali. Senza i funghi la vita delle piante sarebbe impossibile. Diciamo che l’intero pianeta è stato plasmato dalle piante, ed è vero ma il merito va in parte ai funghi. Inoltre i funghi sono in grado di scomporre molti composti e, così, la loro attività di decompositori è alla base di molti dei cicli dei nutrienti del pianeta.