Intervista a Guenda Bernegger, presidente della Società svizzera di filosofia che terrà il suo congresso biennale in Ticino dal 27 al 29 agosto
“Sapere, potere, agire”: tre concetti che la Società svizzera di filosofia ha scelto come tema del congresso biennale che si terrà, dal 27 al 29 agosto, a Lugano, con un programma che non si vuole riservato ad accademici ma aperto a tutti gli interessati, con la possibilità di partecipare anche a singoli conferenze o di seguire online alcuni degli eventi (programma completo sul sito www.societafilosofica.ch).
Ad anticipare i lavori veri e propri, un Café Philo dedicato alla coerenza che si è tenuto nei giorni scorsi e, domani mercoledì 25 agosto alle 18 alla Biblioteca cantonale di Lugano, una conferenza pubblica di Giacomo Marramao che – ci anticipa la presidente della Società svizzera di filosofia Guenda Bernegger – «ci accompagnerà al tema scompigliando un po’ le carte, facendoci riflettere sui rischi dell’impotenza del potere».
La Società svizzera di filosofia ha una storia lunga che, spiega sempre Bernegger, il pubblico avrà modo di conoscere con i numeri della rivista ‘Studia philosophica’, la cui pubblicazione è iniziata nel 1941 e che saranno esposti alla Biblioteca cantonale di Lugano. Insieme al congresso biennale, questa pubblicazione rappresenta la principale attività realizzata in comune dall’associazione nazionale. «La Società svizzera di filosofia è infatti una società “mantello” – spiega Bernegger – che sostiene le associazioni regionali come la Società filosofica della Svizzera italiana. Ogni gruppo, anche per via delle realtà accademiche presenti sul territorio, ha sensibilità diverse: per noi è molto importante il dialogo con i non esperti e questo lo si vede nelle attività che si organizzano in Ticino, come i Café Philo e le letture guidate di un classico del pensiero filosofico, attività che partono dall’idea che la riflessione filosofica debba essere parte dell’educazione civica di una persona». Questo approccio lo si puo cogliere anche nel tema del congresso che viene organizzato nella regione di provenienza del presidente – «quindi quest’anno tocca a noi, ma poi per un po’ il Ticino potrà tirare il fiato» scherza Bernegger –, con quei tre concetti che, se da una parte sono sufficientemente ampi da permettere di affrontare diversi argomenti, dall’altro ha una chiara impronta etica, di filosofia pratica più che teoretica. «Sì, congressi precedenti hanno avuto temi più specifici, e focalizzati sulla filosofia accademica, ma la scelta di un titolo come “Sapere, potere, agire” non è stata fatta per escludere un certo tipo di riflessione filosofica, bensì per chinarsi su argomenti che sono al contempo importanti e attuali» precisa Bernegger. Il pensiero va subito alla pandemia, al rapporto tra conoscenze scientifiche e scelte politiche e personali, «pensiamo al cosiddetto consenso informato che poggia proprio sull’idea che il sapere dia alle persone un potere decisionale che poi si traduce, o può tradursi, in un agire. Altro importante tema di riflessione è il potere che deriva dal nascondere le informazioni, dal privare gli altri del sapere». Ma, aggiunge subito Bernegger, «abbiamo evitato di fare un convegno sulla “filosofia della pandemia”, perché credo che siamo tutti un po’ logorati e vogliamo ampliare lo sguardo».
E che lo sguardo è ampio lo si vede dal programma. Si comincia il pomeriggio di venerdì 27 agosto con un’introduzione di Adriano Fabris (“L’agire del pensiero, il sapere dell’etica, il potere della filosofia“) seguita da una sessione dedicata alle “Pratiche filosofiche”, con anche una tavola rotonda dedicata a esperienze quali la consulenza filosofica e i café philo. Alle 20, Roberta De Monticelli terrà una conferenza – dedicata alla filosofa ginevrina “Jeanne Hersch, maestra di ricerca morale” – sull’amarezza della politica, partendo dalle figure del presidente statunitense Woodrow Wilson e del politico italiano Altiero Spinelli. Sabato si discuterà, al mattino, di etica – con ovviamente alcuni approfondimenti di etica medica – mentre al pomeriggio la sessione del congresso sarà incentrata sulla politica e una sessione “Politica”. I lavori si chiuderanno domenica con una relazione conclusiva di Ugo Balzaretti (“Leben und Macht”, in tedesco) e le presentazioni di contributi di ricercatori internazionali, selezionati attraverso un “call for papers” che, con una certa sorpresa degli stessi organizzatori, «è circolato parecchio e abbiamo ricevuto proposte non solo dalla Svizzera e dalle regioni vicine: la pandemia ci ha abituati a superare i confini». Anche per rispondere a questo interesse, da lunedì sono previste ulteriori sessioni online.