I vertici sottoscrivono l‘Appello per il no, a causa dei ‘comunali’ spostati a Cornaredo, ma il presidente precisa: ’Ci sono anche i favorevoli’
Il tema Polo sportivo e degli eventi (Pse) non è stato discusso nell’assemblea ordinaria della Società dei commercianti di Lugano in programma stasera. Tuttavia, l’argomento è d’attualità e fa scrivere fiumi d’inchiostro a circa un mese dall’appuntamento con le urne per il referendum lanciato dal Movimento per il socialismo (Mps). Per cui, abbiamo colto l’occasione per chiedere al presidente e avvocato Rupen Nacaroglu, da che parte sta la società? «Non è facile rispondere, è un tema che divide – sostiene Nacaroglu –. In comitato c’è stata una discussione dalla quale è emersa l’intenzione di sottoscrivere l’Appello per il no, con particolare riferimento al trasferimento di una parte dei dipendenti dell’amministrazione della Città verso Cornaredo. Ogni singolo commerciante ha però la propria posizione e ci sono anche i favorevoli. È una categoria molto eterogenea. A titolo personale, la mia posizione è chiara: sono favorevole, pur avendo sollevato alcune criticità legate allo spostamento degli uffici dell’amministrazione cittadina in via della Posta. Avrei preferito che si trovassero soluzioni, per evitare lo svuotamento del centro. Però, a lungo termine, ritengo che i benefici che potrebbe portare il Pse, siano ben maggiori rispetti agli svantaggi, per il commercio».
Al di là della posizione sul Pse, come è stato il bilancio della presidenza? Lei è entrato in carica in piena pandemia, proprio l’anno scorso, nella seconda ondata di Covid, prendendo il posto di Paolo Poretti che ha lasciato la società dopo averla condotta per oltre vent’anni. «È stato un quasi biennio (2020-2021) di transizione, dovuto al cambio della presidenza e alla riorganizzazione della Società dei commercianti – osserva Nacaroglu –. In secondo luogo, la pandemia ha generato incertezza e spesso ci ha chiamato a risolvere tanti problemi pratici dei soci, confrontati con disposizioni sanitarie che cambiavano di frequente. È stato un lavoro molto importante che ha richiesto un grande impegno sin dal primo giorno e che evidentemente ha in qualche modo frenato lo sguardo verso il futuro e le nuove attività. Nel frattempo, abbiamo nominato Giuliano Tallarini nuovo segretario». Se la pandemia finisse o almeno si ridimensionasse, «il 2022 sarebbe un anno in cui potremmo dedicarci meglio alle attività future», afferma.
Quali sono stati i principali problemi? «Il grosso dei problemi è stato il continuo adattamento alle mutevoli norme sanitarie e il dover districarsi tra le varie formalità burocratiche da ottemperare (aperture, chiusure, richieste di aiuto e lavoro ridotto)» rileva il presidente, con una battuta: «L’anno perfetto in cui la società ha avuto a disposizione un presidente avvocato». Al di là della battuta, la categoria ne ha risentito? «Da una parte, la situazione è stata penalizzante perché, come detto, l’emergenza sanitaria ha bloccato le iniziativa di promozione del commercio che abbiamo dovuto un po’ accantonare – osserva il presidente –. D’altra parte, è stato un periodo molto stimolante, perché ho avuto tante occasioni per entrare in contatto con i singoli commercianti, che hanno trovato supporto da persone competenti che rispondevano a domande pratiche sui cambiamenti delle disposizioni sanitarie. C’è anche stato un grosso lavoro di rappresentanza, svolto assieme alla Federcommercio, con Il Dipartimento dell’economia e quello delle Istituzioni». Un bilancio tutto sommato positivo, quello tracciato da Nacaroglu.