La Ticino Film Commission sottolinea il suo coinvolgimento con la 76esima edizione del Festival segnalando alcuni appuntamenti
La Ticino Film Commission, come di consueto, è presente durante la 76esima edizione del Pardo, soprattutto – si legge nel comunicato stampa dell'organizzazione – “dietro le quinte, in quel mercato professionale tanto vitale, quanto misterioso al grande pubblico, essenziale per costruire i film del futuro”. Una presenza che da dietro le quinte si affaccia sulla scena, a Locarno e non solo.
A iniziare da lunedì 7 agosto, quando al Cinema Rialto di Muralto (alle 17.30) verrà proiettata la versione restaurata in digitale 2K del documentario ‘Tamaro. Pietre e angeli. Mario Botta Enzo Cucchi’ (1998) del regista di origini lucernesi Villi Hermann. Il film – presentato lunedì nella sezione ‘Histoire(s) du cinéma: héritage online’ – racconta della costruzione della chiesa Santa Maria degli Angeli sul Monte Tamaro, progettata dall'architetto Mario Botta e decorata dall'artista marchigiano Enzo Cucchi. Alla proiezione prenderanno parte, oltre al regista Hermann, anche l'architetto Botta, Felix Rauh della Fondazione Memoriav e Patrick Lindenmeier del Laboratorio Andromeda, che ha eseguito l'oneroso restauro. Ricordiamo che alla Fondazione Epper di Ascona si tiene una mostra con fotografie scattate dal regista durante le riprese, negli anni Novanta, esposte insieme a schizzi e bozzetti di Botta e Cucchi.
Sempre il 7 agosto, ma in Capriasca (al Convento del Bigorio), si svolgerà la terza edizione del Pitching Day, appuntamento rivolto ai professionisti dedicato alla ricerca di coproduzioni e distribuzioni, organizzato dalla Ticino Film Commission in collaborazione con Locarno Pro. I partecipanti alla giornata, racconteranno i loro progetti cinematografici o seriali a un pubblico professionale. L’obiettivo è quello di poter avviare nuove collaborazioni e che i progetti possano essere ulteriormente sviluppati nella nostra regione.
Mercoledì 9 agosto, alle 21.30, la Piazza Grande accoglierà il regista Mohammed Soudani che verrà omaggiato del Premio Cinema Ticino, un riconoscimento assegnato ogni due anni a personalità della regione che si sono distinte nell'ambito del cinema.
Dani, così lo chiamano tutti i suoi amici, è nato in Algeria nel 1949 ma ha trovato in Ticino una terra d’adozione. È arrivato a Locarno all’inizio degli anni Settanta, dapprima come calciatore, e al cinema è giunto passando dall’Institut des Hautes Etudes Cinématographiques di Parigi e poi dagli Stati Uniti, formandosi come direttore della fotografia e infine imponendosi come regista non solo nel panorama ticinese. Al Festival infatti, giovedì 10 agosto alle 16.45 al Teatro Kursaal, il pubblico potrà riscoprire, in una versione restaurata in 4k dalla Cinémathèque Suisse, quello che forse è il film più personale di Mohammed Soudani, ‘Waalo Fendo (Là où la terre gèle)’, suo debutto nel lungometraggio di finzione, vincitore nel 1998 della prima edizione del Premio del cinema svizzero (ex aequo con ‘Das Schweigen der Männer’ di Clemens Klopfenstein).
Ti-Press
Mohammed Soudani