Culture

Dimenticando il Re del Pop

A dieci anni dalla morte, i tempi sono cambiati e Michael Jackson si rivela un re troppo ingombrante... Meglio non ricordarlo

24 giugno 2019
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Dimenticatelo. In una società votata alla celebrazione di qualsivoglia anniversario, ce n’è uno di troppo. A dieci anni dalla morte (domani), Michael Jackson si rivela un re troppo ingombrante. Lui, l’eterno bambino che scelse di vivere in un parco giochi monumentale, la star nera che volle diventare bianca, l’uomo del mistero su cui il film ‘Leaving Neverland’ è tornato a gettare ombre di pedofilia. Troppo per gli Usa post #MeToo, in cui i Weinstein vengono inchiodati alle proprie colpe e il sistema Hollywood all’improvviso premia buonismi e minoranze.

Il decennale della morte di Jacko è così l’occasione per tornare su una delle più clamorose vicende di ascesa e caduta della storia dello spettacolo. Il genio del pop, il ballerino virtuoso e creativo, è affondato in un gorgo di incubi da predatore sessuale. E ci dà la misura di quanto sia cambiato il mondo in 10 anni: nessuno si azzarda a celebrare le gesta dell’uomo dei record. Neanche il suo mentore produttore Quincy Jones che ha trasformato un concerto a Londra per celebrarlo in un omaggio alle musiche da film.

I grandi network americani non hanno nulla in programma, si parla di un musical a Broadway per l’anno prossimo ma la produzione sarebbe in difficoltà. Dal punto di vista legale, Jackson era stato assolto dalle accuse di pedofilia: i processi erano iniziati nel 1993, l’assoluzione è del 2003, in mezzo tanti accordi extragiudiziali. Ma ‘Leaving Neverland’ (dal nome del famigerato Ranch-parco giochi) con le voci di chi ha fatto parte del giro dei suoi “giovani amici”, ha seppellito nel fango qualsiasi nostalgia.

Anche i particolari della sua morte danno la misura di un disastro esistenziale: Jackson è morto perché il suo medico personale gli ha somministrato l’anestetico chirurgico cui era assuefatto nonostante avesse già assunto troppi farmaci. In queste condizioni cercava di affrontare di nuovo le scene: basta guardare ‘This Is It’, il film sul dietro le quinte di quel ritorno che non c’è mai stato, per capire che della star di Thriller e Bad era rimasta solo l’ombra. E sullo sfondo si intravede pure la storia di Michael bambino, vittima di un padre violento che gli insegnava le coreografie dei Jackson 5 a suon di botte.

In questo quadro c’è spazio per ricordare la musica? Se ‘Bohemian Rapsody’ ha incassato un miliardo, gli anni 80 sono lì da raccontare e sfruttare. E quel decennio è stato soprattutto Micheal Jackson. Milioni di bambini e ragazzi sono cresciuti con lui, altri sono finiti nel suo letto.

Ma come raccontare a quelli di oggi che tipo fosse il genio di Thriller?