Arte

‘La natura morta attraverso il tempo’ al Castello San Materno

Per secoli considerate allegorie della caducità della vita, una selezione di capolavori del genere è esposta ad Ascona. Inaugurazione sabato 3 giugno

Jacob van Hulsdonck, Natura morta con frutta in porcellana cinese, collezione privata, Svizzera
(Foto: Peter Schälchli, Zürich)
30 maggio 2023
|

‘La natura morta attraverso il tempo’ è la mostra che abiterà le sale del Castello San Materno di Ascona, da domenica 4 giugno fino al 10 settembre prossimo. L'esposizione, che verrà inaugurata, sabato 3 giugno alle 17, è nata dalla collaborazione fra il Castello asconese, il Museo comunale d'arte moderna, il Comune di Ascona e la Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten.

Curata dallo storico dell'arte Harald Fiebig, l'esposizione temporanea mette in mostra una selezione di dipinti di maestri della natura morta italiani, fiamminghi e tedeschi del XVII secolo e del XX secolo, provenienti da una collezione privata svizzera e dalla collezione della Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten.

L'allestimento intende evidenziare le analogie di forma e di contenuto, ma anche le diversità dei rispettivi percorsi artistici. Nelle opere di questo genere i protagonisti sono prevalentemente oggetti inanimati, solitamente manufatti d’uso quotidiano come porcellane preziose, bicchieri, vasi e brocche, strumenti musicali, monete, pipe, armi e simili, oppure prodotti della natura come frutta e verdura, selvaggina da penna e da pelo, fiori e altre piante.

La prima natura morta riconosciuta ufficialmente come tale, firmata e datata, è il dipinto ‘Pernice morta con guanti di ferro e freccia di balestra’ del 1504 del pittore veneziano Jacopo de’ Barbari, ma prime raffigurazioni di questo tipo risalgono ai tempi dell’antico Egitto e dell’antichità classica, come, per esempio, gli affreschi nelle camere mortuarie egizie oppure i mosaici o le pitture murali delle ville signorili romane di Pompei o Ercolano.

Nel Medioevo si trovano nature morte nel contesto di dipinti religiosi o sullo sfondo di rappresentazioni figurative, in cui tuttavia svolgono una funzione puramente accessoria. È soltanto nel XVII secolo – in epoca barocca – che esse si attestano come genere indipendente, soprattutto nei Paesi Bassi, ma anche in Italia, e riscuotono i primi successi.

Al di là della maestria pittorica, le nature morte fiamminghe e olandesi del XVII secolo vanno intese anche come memento mori, come allegorie della caducità, come esortazione a vivere una vita misurata, mentre in quelle dei maestri italiani o del modernismo tale simbolismo viene spesso a cadere. Certamente gli artisti rimangono consapevoli del molteplice significato simbolico dei singoli fiori o frutti, ma il loro interesse è ora rivolto principalmente al linguaggio formale, alla bravura nel rappresentare gli oggetti – alla bellezza di una mela, per esempio, e non più al suo significato cristiano come simbolo del peccato.

Nel XVIII secolo, la natura morta perde il suo fascino tra gli artisti e i committenti, ma viene riscoperta nel XIX e XX secolo dai pittori delle avanguardie storiche. Diviene un nuovo campo di sperimentazione, non solo perché gli oggetti semplici di uso quotidiano sono facilmente disponibili, ma altresì perché persino un oggetto insignificante, reso creativamente in pittura, può diventare un soggetto degno di un dipinto.

L’articolazione della mostra ‘La Natura morta attraverso il tempo’ intende illustrare il fascino e la poliedricità di questo genere. Le nature morte alimentari, di frutta e di strumenti musicali del periodo barocco e delle avanguardie sono esposte nell’antico salone del Castello San Materno, mentre la sala che un tempo era adibita a cappella è riservata alle numerose nature morte di fiori.

Informazioni: www.museoascona.ch.