Da domenica, gli spazi del San Giovanni ospitano l’esposizione d’arte che racconta i quarant’anni di storia del museo. S’inaugura domani.
Jean Arp, Bernard Buffet, Heinrich Böhler, Paul Camenisch, Enrico Berta, Carlo Carrà, Edgardo Cattori, Pietro Chiesa, Jean-Baptiste-Camille Corot, Jean Corty, Carlo Cotti, Salvador Dalì, Giorgio De Chirico, Filippo de Pisis, Giovan Battista Bagutti, Giorgio Morandi, Tommaso Donati, Marcel Dupertuis, Ignaz Epper, Cosimo Filippini, Luisa Figini, Flor Garduño, Renato Guttuso, Max Huber, Gino Macconi, Simonetta Martini, Tancredi Parmeggiani, Bernardino Pasta, Tino Repetto, Remo Rossi, Pierino Selmoni, Miki Tallone, Vincenzo Vela, Marianne von Werefkin, Ernst Max Musfeld. E ci fermiamo qui, anche se l’elenco potrebbe continuare e riempire buona parte di questa colonna. Il parziale censimento (significativo) di alcuni nomi di personalità artistiche di ieri e oggi prova a rendere, seppur in maniera assai riduttiva, l’imponente contenuto della collezione d’arte del Museo di Mendrisio: un vero e proprio tesoretto che il museo ha collezionato grazie alle donazioni in quarant’anni di esistenza.
Ma procediamo con ordine e ripartiamo dall’occasione. Domani alle 17, il Museo d’arte Mendrisio inaugura la mostra ‘La collezione 1982-2022’, visitabile da domenica (23 ottobre) al 29 gennaio 2023.
Nell’anno del quarantesimo anniversario dell’ente (era stato inaugurato nel settembre del 1982), la neodirettrice del museo Barbara Paltenghi Malacrida – che è curatrice dell’esposizione – e tutta la sua squadra hanno allestito un vero e proprio percorso nella storia dell’arte locale e non solo, valorizzando la collezione della Città di Mendrisio, «un lavoro fatto per mostrare la ricchezza del nostro patrimonio artistico». Un tesoro che dal primo nucleo di oltre 160 opere donate alla fine degli anni Settanta da Aldo e Aldina Grigioni – donazione che sancì l’atto di nascita del museo – si è ampliato nel corso degli anni, fino a contare oggi ben 5’264 opere. Di questo corpus, ha illustrato la direttrice, sono state selezionate – «un’operazione complicatissima» – duecento opere, realizzate da 148 artisti. Il concetto d’allestimento, ha quindi proseguito, è cronologico e tematico.
Tutti gli spazi dello storico complesso di San Giovanni (evoluto nel tempo subendo diversi restauri al fine di adeguarlo alle esigenze museali) sono stati coinvolti in questo cammino di (ri)scoperta, spaziando fra generi e tecniche diversi (dalla pittura alla scultura, passando per fotografia e opere su carta), così come differenti sono le epoche (dal Sei-Settecento fino alla contemporaneità) e gli stili, che ben tracciano altresì il dialogo che gli artisti locali hanno intessuto con la produzione artistica fra Svizzera e Italia, testimoniando vivacità culturale e apertura della creazione locale, in particolare fra fine Ottocento e inizio Novecento.
Sala dopo sala, opera dopo opera, l’esposizione si prefigge di dare una "panoramica di quanto custodito nei depositi", soprattutto traccia l’evoluzione storica da diverse prospettive, immergendo il visitatore in una camminata fra le pagine della storia dell’arte raccolta dai collezionisti locali negli anni. Questa imponente mostra racconta questa storia intrecciando molteplici trame – quella dei numerosi collezionisti sul territorio, quella del museo, quella degli artisti e di ciò che hanno rappresentato e rappresentano per il filo della storia artistica –, testimoniando una grande passione per la produzione artistica in molteplici forme, per la sua conservazione e valorizzazione, soprattutto per l’importante atto di divulgazione: un gesto d’amore verso la comunità.
Al posto del catalogo (si sta lavorando per aggiornare quello pubblicato dodici di anni fa), il Museo ha curato e realizzato un nuovo strumento di mediazione culturale, ovvero una pubblicazione – che nella foggia richiama un quaderno scolastico – dedicata ai bambini, soprattutto delle scuole elementari, con i principali capolavori esposti. Come consuetudine, anche questa mostra avrà una serie di appuntamenti a corollario che spazieranno dalle conferenze al teatro, pensati anche per festeggiare la ricorrenza dei quarant’anni di vita.
Informazioni complete su: www.museo.mendrisio.ch.