La collezione fotografica dell’Archivio di Stato per raccontare il cantone e i suoi abitanti tra Otto e Novecento
Il Ticino, i ticinesi, i loro fotografi e, soprattutto, la Fototeca dell’Archivio di Stato: sono questi i temi della mostra ‘Storie di fotografia’ che il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport in collaborazione con la Città di Bellinzona e l’Organizzazione turistica del Bellinzonese organizza nella Sala Arsenale di Castelgrande fino al prossimo 7 marzo.
La mostra, curata da Gianmarco Talamona, prende le mosse dalla collezione di oltre un migliaio di fotografie a soggetto ticinese strutturatasi nel corso dei decenni a partire dagli anni Quaranta del Novecento. In mostra si ha una selezione di circa centocinquanta fotografie originali, accostate a una scelta di documenti e oggetti significativi. I temi, come accennato, sono principalmente due: il Ticino e i ticinesi. Una scelta è stata dettata dalla volontà di suscitare una riflessione sulla presentazione e sull’autorappresentazione dei nostri avi, e al tempo stesso su quegli elementi che, ripresi e diffusi dalla fotografia, hanno contribuito a modellare l’identità ticinese. Non dissimilmente, volendo illustrare il cantone, si è fatto ricorso a quei soggetti che incarnano la transizione del Ticino verso la modernità, come i cantieri per la realizzazione di opere di interesse pubblico, che la fotografia era chiamata a immortalare e celebrare, parallelamente a una trasformazione tra realtà e immaginario a uso e consumo del turismo.
La mostra è accompagnata da un catalogo che include, oltre alla riproduzione delle fotografie esposte, contributi di Gianmarco Talamona, Marco Poncioni, Damiano Robbiani, Markus Schürpf e Nelly Valsangiacomo.