Ticino

Scuole comunali, una petizione contro le misure di risparmio

ErreDiPi non ci sta. ‘Diciamo no ai tagli previsti dal Preventivo 2025 a scapito della qualità dell’insegnamento’. Già raccolte mezzo migliaio di adesioni

Preoccupazioni già emerse di recente
(Ti-Press)
7 novembre 2024
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Una petizione per dire con forza “no alle misure di risparmio sulle scuole comunali previste nel preventivo 2025”. A lanciarla è ErreDiPi, la Rete a difesa delle pensioni, attraverso una nota. E questo, si legge, “perché si mantenga una scuola comunale di qualità e al passo con le esigenze attuali, perché non si taglino posti di lavoro e perché non si scarichino sui Comuni i costi dell’insegnamento dell’educazione fisica e dell’educazione musicale”.

Alla petizione, aperta a tutti e disponibile sul sito della Rete in forma digitale e cartacea, “hanno risposto in poche ore – fanno sapere i membri – mezzo migliaio di persone”. In quest’ottica, affermano, “contiamo di sollecitare sempre più persone perché ci si opponga a una sorta di scaricabarile che punisce, in fin dei conti, le famiglie e i Comuni ticinesi”.

Nel mirino due misure del Preventivo 2025

Al centro della petizione la “preoccupazione sulle misure di risparmio proposte dal Consiglio di Stato nell’ambito del Preventivo 2025”. Nel mirino, in particolare due delle misure suggerite, “che – rimarcano gli autori della petizione – rischiano di avere un impatto diretto e negativo sul sistema educativo comunale”. Il riferimento è dunque alla “limitazione del contributo cantonale”, con la quale “il Cantone prevede di escludere dal finanziamento i docenti specialisti di educazione fisica, musicale e di appoggio (Dap), oggetto di un contributo specifico”. In altri termini, spiega ErreDiPi, “questo significa che il Cantone non coprirà più i costi dei docenti specialisti”. La seconda misura concerne invece la “modifica del regolamento delle supplenze”, attraverso cui “il Cantone propone di eliminare la trasformazione delle supplenze in incarichi dopo la diciassettesima settimana, riducendo ulteriormente la stabilità per il personale educativo”.

‘Conseguenze importanti’

Non pochi i risvolti negativi paventati dalla Rete. “Tutto questo – viene illustrato nella petizione – avrà conseguenze importanti”. Ovvero: “Il rischio di compromettere la qualità dell’insegnamento, soprattutto in un contesto in cui le esigenze di educazione fisica e musicale e di supporto psicopedagogico sono crescenti”. Non solo. “La possibilità che molti docenti specialisti perdano il proprio lavoro”. Ma anche: “Il trasferimento delle responsabilità degli specialisti ai docenti titolari, con possibile sovraccarico di lavoro e riduzione della qualità dell’insegnamento”. Non da ultimo: “La creazione di disparità educative tra i diversi Comuni”.

Le richieste a governo ed Enti locali

Da qui le richieste al governo e ai Comuni. “Chiediamo – rilevano i membri di ErreDiPi – al Consiglio di Stato di rinunciare a queste misure di risparmio e ai Comuni di opporsi fermamente a queste misure inique”, ma anche di “farsi portavoce della nostra richiesta presso le autorità cantonali”, nonché “di prevedere, nel caso in cui il Consiglio di Stato non modificasse il proprio atteggiamento, di mettere in pratica, a livello comunale, le necessarie misure finanziarie per garantire la qualità dell’insegnamento e la presenza dei docenti specializzati”.

Il tema solleva più di una domanda

Lo scorso ottobre, lo ricordiamo, attraverso una lettera indirizzata a Bixio Caprara e Maddalena Ermotti-Lepori, presidenti rispettivamente delle commissioni parlamentari ‘Gestione e finanze’ e ‘Formazione e cultura’, la Società ticinese dei docenti di educazione fisica (Stdef) aveva voluto esprimere “una grande preoccupazione” per il taglio del contributo cantonale ai Comuni destinato alle sezioni di scuola elementare. Ovvero il sostegno che il Cantone dà per l’assunzione dei docenti specialisti, quelli di ginnastica e musica. Sulla scia di questa missiva, sempre lo scorso mese, il gruppo Unità di sinistra – e più precisamente i consiglieri comunali Lisa Boscolo, Maruska Vanza e Alberto Casari – aveva presentato un’interpellanza al Municipio di Bellinzona. Tre le domande principali: “Come reagisce il Municipio al Preventivo cantonale 2025 che intende riversare sui Comuni il costo dei docenti di educazione fisica e musicale?”. Bellinzona prevede di rinunciare “all’assunzione di docenti diplomati in educazione fisica e musicale o ha i mezzi finanziari per assumersi i costi?”. E in generale “ci sono altre figure legate al mondo della scuola comunale a rischio a causa dei risparmi cantonali previsti nel 2025?”.

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