Il governo condivide la mozione di Passalia di estendere le agevolazioni all’acquisto ad alcune categorie finora escluse. Con però qualche limitazione
Incentivi per motoveicoli elettrici leggeri, il governo condivide la richiesta della mozione dell’ex deputato del Centro Marco Passalia per agevolarne l’acquisto. Con però qualche limitazione. È quanto emerge dal relativo messaggio del Consiglio di Stato in cui si legge come l’Esecutivo cantonale si trovi d’accordo nell’“includere nel programma promozionale anche i motoveicoli di cilindrata fino a 4 chilowatt con motori tra mille e quattromila watt di potenza (categoria 61 ai sensi Oetv, l’Ordinanza concernente le esigenze tecniche per i veicoli stradali) che viaggiano fino a una velocità di 45 chilometri orari”.
Più precisamente, lo ricordiamo, l’atto parlamentare di Passalia (nel frattempo ripreso da Maurizio Agustoni, dopo l’elezione del collega nel Consiglio d’amministrazione di BancaStato) chiedeva al Consiglio di Stato di includere nel Decreto esecutivo dell’8 marzo 2023, concernente gli incentivi per l’acquisto di mezzi elettrici appunto, anche i motoveicoli che viaggiano a una velocità inferiore ai 45 chilometri orari. Nello specifico, il Decreto esecutivo citato dall’allora deputato nella sua mozione prevede che, “per l’acquisto di motoveicoli, quadricicli e tricicli con propulsione totalmente elettrica aventi una velocità massima per la loro costruzione superiore a 45 chilometri orari, sia concesso un incentivo forfettario di mille franchi”. Per Passalia, nonostante l’entrata in vigore del testo sia piuttosto recente, potrebbe tuttavia “certamente essere perfezionato includendo anche i motoveicoli leggeri, in modo da contribuire a raggiungere lo scopo della decarbonizzazione”. Come detto, l’attuale decreto esclude infatti i motoveicoli che viaggiano a una velocità inferiore ai 45 chilometri orari, “ovvero – spiegava Passalia – i motoveicoli di cilindrata fino a 4 chilowatt con motori tra mille e quattromila watt di potenza”.
Il governo, viene evidenziato nel messaggio, “ritiene sensato ampliare l’accesso agli incentivi”, con però qualche precisazione. Per il Consiglio di Stato, questo aggiustamento andrebbe infatti applicato “limitatamente ai veicoli in grado di raggiungere una velocità di 45 chilometri orari”, dato che, “per essere guidati, richiedono una licenza di condurre che comprende un corso di teoria della circolazione, una formazione pratica e un esame pratico. Si presuppone dunque che i conducenti siano capaci e formati per muoversi in sicurezza nel traffico veicolare”. Insomma, l’Esecutivo “propone di modificare l’attuale programma promozionale estendendo gli incentivi anche alle motoleggere e ai quadricicli leggeri aventi di fabbrica una velocità massima di almeno 45 chilometri orari”, ovvero veicoli “con motori aventi una potenza compresa tra 1 e 4 chilowatt. Così facendo si andrebbero ad ammettere agli incentivi anche le seguenti categorie di veicoli: 61 Motoleggera a due ruote, 64 Motoleggera a tre ruote, 65 Quadriciclo leggero a motore con carrozzeria aperta o chiusa”.
Le puntualizzazioni del governo vanno nella direzione di escludere dagli incentivi alcuni tipi di veicolo. “Si propone – rileva il Consiglio di Stato – di lasciare esclusi dal programma di incentivazione tutti i veicoli a pedalata assistita e i veicoli che non raggiungono una velocità di almeno 45 chilometri orari, in particolare i risciò elettrici a due o più ruote provvisti o meno di pedalata assistita (categoria motoleggere), i ciclomotori e i ciclomotori leggeri”, nonché “le biciclette elettriche”. E spiega: “Le categorie di veicoli esclusi hanno caratteristiche e costi molto variabili, per cui non si presterebbero a essere soggette a incentivi forfettari di una certa entità”. Non solo. “Si presuppone – prosegue il governo – che questi veicoli vengano in larga parte usati per il tempo libero e non andrebbero quindi a contribuire all’obiettivo di conversione verso un parco veicoli a zero emissioni”. Ma anche. “L’esperienza maturata in passato dalla Sezione della mobilità nell’ambito dei programmi promozionali a favore della mobilità aziendale – viene rimarcato – ha portato a escludere nel tempo gli incentivi a favore delle biciclette elettriche, proprio per i motivi appena menzionati”. Non da ultimo, per il Consiglio di Stato è necessario considerare che “per le biciclette elettriche (che costituiscono la grande maggioranza dei veicoli esclusi) sussiste già la possibilità di ottenere incentivi in molti comuni, per cui la loro promozione è già in atto”.
Per fare il punto, il governo “dunque accoglie la mozione e propone di integrare nel programma le motoleggere e i quadricicli leggeri in grado di raggiungere i 45 chilometri orari, con motori aventi una potenza compresa tra 1 e 4 chilowatt e che per essere guidati richiedono di essere in possesso di una licenza di condurre A1 o superiore”. E questo perché, chiarisce il messaggio, “si tratta in particolare di veicoli che possono essere impiegati, in modo più razionale, anche in sostituzione delle automobili e delle motociclette tradizionali”. Come detto, restano quindi esclusi dagli incentivi tutti i veicoli a pedalata assistita e i veicoli che non sono in grado di raggiungere i 45 chilometri orari”. Sostanzialmente le bici elettriche.
In altri termini, osserva il governo, “l’ampliamento delle tipologie di veicoli incentivati richiede di conseguenza una modifica al Decreto legislativo del 19 ottobre 2022 concernente lo stanziamento di un credito quadro di 11 milioni di franchi destinato a incentivi all’acquisto di veicoli totalmente elettrici, allo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica elettrica domestica e presso i datori di lavoro e all’acquisto di veicoli di ultima generazione vincolato alla messa fuori servizio di veicoli ad alte emissioni di anidride carbonica e inquinanti, che allo stato attuale permette di richiedere incentivi unicamente per veicoli che sono in grado di superare i 45 chilometri orari”. E conclude: “A oltre un anno dall’entrata in vigore del programma promozionale, si stima che il credito sia sufficiente anche per sostenere queste nuove tipologie di veicoli senza richiedere un aumento del credito a disposizione, che può rimanere invariato a 11 milioni di franchi”.