Lunedì torneranno sui banchi in totale circa 55mila studenti. Carobbio (Decs): ‘Proseguire gli scambi con attori interni ed esterni agli istituti’
«Investire nell’educazione e nei giovani, e quindi nella scuola, è la chiave per lo sviluppo di qualsiasi Paese. Anche per il nostro. È allora indispensabile riconoscere e rispondere alle esigenze emergenti di una società in continuo mutamento, adattando contenuti e approcci per un’educazione che guardi al futuro». La consigliera di Stato Marina Carobbio ha chiare le priorità che il suo dipartimento, il Decs, vuole portare avanti durante il prossimo anno scolastico. A tornare sui banchi lunedì prossimo saranno 55mila studenti di ogni ordine di scuola.
«La scuola pubblica – ha spiegato stamane davanti ai media durante la tradizionale conferenza stampa – è un’istituzione educativa al servizio della persona e della società. Deve quindi considerare e rispondere alle esigenze particolari di allievi e docenti, promuovendo il rispetto di tutti. Sempre più, però, i docenti, accanto all’insegnamento delle loro materie, sono chiamati a rispondere a crescenti espressioni di disagio degli allievi. La mancanza di adeguate risorse in termini di personale, di sostegno e di strutture anche esterne alla scuola mette a rischio valori fondamentali come l’equità, l’accessibilità, le pari opportunità e la qualità della scuola stessa».
Per la direttrice del Dipartimento educazione, cultura e sport, «cambiamenti e riforme necessitano del concreto coinvolgimento di chi nella scuola lavora e di chi la vive: docenti, allievi, famiglie, associazioni magistrali e Comuni». Ragione per cui, afferma, «intendo proseguire negli innumerevoli scambi con attori interni ed esterni alla scuola. Quello che spesso è emerso è la necessità di maggiori investimenti nella scuola».
La consigliera di Stato ha poi voluto aprire una breve parentesi sui recenti fatti di attualità che riguardano un docente cantonale del Centro professionale tecnico di Mendrisio: «C’è molta emotività. La sento e la vivo io stessa. Per tutte le parti coinvolte, per il Dipartimento e anche per me che fin dall’inizio ho messo al centro del mio lavoro politico il benessere degli allievi e dei docenti degli istituti scolastici. E vogliamo continuare a farlo, rafforzando delle misure. Purtroppo non posso esprimermi come vorrei e non posso entrare nel merito, dal momento che c’è una procedura in corso».
Lo scorso anno a giugno sono state adottate le Direttive sui comportamenti inadeguati in ambito scolastico, rivolte ai quadri scolastici cantonali. Direttive che hanno introdotto l’obbligo di notifica per il direttore nel caso in cui fosse venuto a conoscenza tramite segnalazione di comportamenti impropri tenuti da adulti di riferimento che operano nella scuola nei confronti di allievi. A poco più di un anno di distanza, viene ampliato il raggio d’azione di queste direttive. «In collaborazione con i quadri scolastici e l’Associazione dei Comuni ticinesi – spiega il direttore della Divisione della scuola Emanuele Berger – sono in corso i necessari passi per la loro estensione alle scuole comunali». E sottolinea: «Un comportamento inadeguato, è utile ricordarlo, si manifesta attraverso condotte, parole, atti, gesti o scritti capaci di arrecare offesa alla personalità, alla dignità o all’integrità fisica, psichica o sessuale di allievi e allieve, rispettivamente di metterne in pericolo l’apprendimento». Nel primo anno di applicazione sono emerse quindici situazioni che hanno richiesto di essere approfondite.
Non solo. A settembre sarà anche introdotto il nuovo manuale di storia svizzera destinato alle scuole medie. «Una risorsa aggiornata – illustra Berger – che sostituisce la versione del 2013 e che integra le più recenti tendenze storiografiche. Il testo sarà consegnato a oltre tremila allievi di prima media e nei prossimi anni seguiranno altri tre volumi».
Prosegue poi la sperimentazione per il superamento dei corsi A e B nella scuola media. «Da settembre – rileva il direttore della Divisione della scuola – alle classi di terza si aggiungeranno anche le quarte. In due delle sedi coinvolte, Caslano e Acquarossa, sarà inoltre sperimentato il modello degli ‘indirizzi opzionali’, che prevede di proporre percorsi didattici a scopo orientativo, pensati in accordo tra docenti e studenti sulla base dei loro interessi, inclinazioni e della scelta di un percorso formativo post-obbligatorio. In totale la sperimentazione coinvolgerà 379 ragazzi di terza media e 372 di quarta, ripartiti su sei istituti: Ambrì, Acquarossa, Bellinzona 2, Massagno, Caslano, Chiasso». E commenta: «Il primo anno è stato intenso e impegnativo, ma si è svolto in un clima positivo. La sperimentazione è stata accolta come un’opportunità».
Nell’ambito dei percorsi professionali invece saranno circa 12mila le persone che inizieranno o proseguiranno la propria formazione transitoria, di base o superiore in uno dei ventidue centri professionali del cantone. «La campagna di collocamento a tirocinio – osserva Oscar Gonzalez, aggiunto al direttore della Divisione della formazione professionale – si concluderà solo a fine ottobre. Allo stato attuale sono stati sottoscritti 1’892 nuovi contratti di apprendistato. L’evoluzione dei nuovi contratti è positiva e ricalca la tendenza dello scorso anno, ma la sfida di riuscire a collocare tutti i giovani che intendono iniziare un apprendistato è ancora aperta. A sostegno dei giovani minorenni residenti alla ricerca di un posto di apprendistato, il Decs ha attivato nelle scorse settimane il Gruppo operativo per il collocamento a tirocinio. Quest’anno si sono annunciati 188 giovani». Durante il prossimo anno scolastico prenderanno inoltre avvio tre nuovi apprendistati: agente dei trasporti pubblici Afc, installatore/ di impianti solari Afc e montatore/ di impianti solari Cfp.