È trascorso esattamente un anno dal deragliamento di un treno merci nella galleria di base del San Gottardo. Era infatti il 10 agosto dell’anno scorso quando si è verificato l’incidente che ha causato gravi danni all’infrastruttura provocando pesanti conseguenze al traffico passeggeri che subisce tuttora perturbazioni. Il treno era deragliato nella canna ovest del tunnel di base alle 12.48, mentre viaggiava da Chiasso a Basilea. Secondo il rapporto intermedio del Servizio d’inchiesta svizzero sulla sicurezza (Sisi), l’incidente è stato causato dalla rottura di un disco di una ruota. L’usura è risultata essere all’origine di questa rottura, che i protocolli di controllo in vigore non erano stati in grado di rilevare. Stando al rapporto, un frammento di disco della ruota si è rotto circa dieci chilometri dopo l’ingresso nel tunnel, causando altre rotture e frammenti. L’ultimo di questi si è rotto 17 chilometri dopo l’ingresso in galleria, distruggendo uno scambio nei pressi di Faido e causando il deragliamento di sedici carri merci. Il treno si è diviso tra il 13esimo e il 14esimo vagone e alcuni di essi sono finiti sul binario di deviazione.
I danni all’infrastruttura della galleria sono stati enormi. I vagoni danneggiati hanno dovuto essere tolti attraverso il portale sud ed è stato costruito un binario provvisorio per l’operazione di salvataggio. Diversi vagoni erano talmente danneggiati che è stato necessario smantellarli sullo stesso luogo dell’incidente. Stando a quanto riferito dalle Ffs, nei mesi successivi è stato necessario rinnovare completamente sette chilometri di binari. È stata indispensabile la sostituzione di due scambi adatti all’alta velocità e più di 20mila traversine. Per non parlare dello strato di calcestruzzo in cui sono state gettate. In tutto, sono state rimosse circa 6’500 tonnellate di cemento. I lavori si sono svolti in condizioni molto impegnative dal punto di vista logistico, con temperature superiori ai 40 gradi. È stato necessario sostituire anche il portone di cambio corsia, alto sette metri e largo quattro, del peso di dieci tonnellate. La produzione di questa porta in acciaio, che separa le due canne del tunnel, ha richiesto diversi mesi.
Il primo treno merci è stato in grado di attraversare nuovamente il tunnel di base solo circa due settimane dopo, mentre il primo treno passeggeri soltanto dopo circa un mese e mezzo. Alla fine, la perturbazione del traffico passeggeri è durata più di un anno. Finora solo un treno passeggeri attraversa la galleria di base del San Gottardo da sud a nord nei giorni feriali, contro i 38 del fine settimana. Il resto dei circa 60 treni giornalieri viene deviato in entrambe le direzioni attraverso la linea di montagna, con un aumento di circa un’ora del tempo di percorrenza.
La galleria dovrebbe tornare completamente operativa dal 2 settembre. E dovrebbe essere davvero così, dal momento che il calendario rimane realistico, come indicato ieri dalle Ffs all’agenzia Keystone-Ats. Attualmente è in corso un esercizio di prova con treni vuoti e veicoli diagnostici per verificare l’interazione degli impianti. Seguirà un esercizio di prova, durante il quale i treni che attraversano la galleria da sud a nord utilizzeranno nuovamente la canna ovest.
Le Ffs stimano i danni causati dal deragliamento, compresi i mancati introiti, in circa 150 milioni di franchi. Sebbene l’ex regia federale disponga di un’assicurazione per questo tipo di eventi, in linea di principio è il fornitore del macchinista a essere responsabile, secondo quanto dichiarato dal Ceo delle Ffs Vincent Ducrot lo scorso novembre. Stando al Sisi, la rottura della ruota potrebbe essere dovuta a crepe da fatica nel metallo. Tuttavia, dato l’attuale stato dell’arte dei sistemi di controllo dei treni utilizzati nell’infrastruttura ferroviaria svizzera, tali fessure non possono essere rilevate. Il Sisi non ha trovato prove di difetti operativi. ATS