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Un Ticino che costruisce ma vede i suoi giovani partire

Uno studio di Usi e Dipartimento del territorio analizza struttura demografica, economica e del costruito nel cantone

La costruzione di case corre più veloce del numero di abitanti
(Ti-Press)
17 giugno 2024
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Il numero di abitazioni in Ticino negli ultimi anni è aumentato significativamente. Ben più della popolazione residente. A dirlo è uno studio del Dipartimento del territorio e dell’Università della Svizzera italiana che analizza la struttura demografica, economica e del costruito in Ticino dal 2011 al 2021. “Il numero di abitazioni in Ticino è in crescita già dal 2011 con un’accelerazione importante tra il 2014 e il 2016. La costruzione di nuove case è pressoché generalizzata in tutto il cantone”, si legge nello studio pubblicato recentemente. Comparando l’evoluzione della produzione di abitazioni con quella della popolazione, fa notare la ricerca, si osserva che nel 2015 queste si intersecano: quella delle costruzioni sale a un ritmo maggiore. Uno “squilibrio”, come lo definiscono gli autori della ricerca, che si nota in parte anche osservando l’evoluzione delle abitazioni vuote. Ma di che tipo di costruzioni si tratta? Nell’ultimo periodo, dal 2011, la percentuale di abitazioni unifamiliari sul totale di quelle prodotte è diminuita in tutte le regioni rispetto all’epoca di costruzione precedente.

Un calo degli abitanti inedito

A proposito di demografia. “Tra il 2016 e il 2019 si osserva in Ticino un fatto inedito: la crescita della demografia si arresta e inizia un periodo di decremento del numero di abitanti. Questa tendenza demografica in negativo, si verifica soprattutto nel Sottoceneri, è simile a quella riscontrata nei comuni italiani in periferia di Milano e a ridosso del confine svizzero”. In sostanza quello che sta vivendo il Sottoceneri, scrivono i ricercatori, è un allineamento con gli andamenti che si registrano in Italia e, allo stesso tempo, un distaccamento dalle dinamiche degli altri cantoni svizzeri. Altro capitolo dove il Ticino segue la tendenza italiana: la struttura della popolazione per fasce d’età. “A sud delle Alpi ci sono alte percentuali di persone anziane rispetto al totale della popolazione, in linea con quelle di Como e Milano”.

Discorso diverso per quanto riguarda l’economia, con il Ticino che ha avuto negli anni un aumento del numero totale di addetti. “Dal punto di vista dei posti di lavoro, il Ticino si allinea invece con il resto della Svizzera, registrando un importante aumento del numero di addetti totali”. Questa differenza, segnala lo studio, pone degli interrogativi. “Ci si può chiedere se l’aumento totale del numero di addetti in Ticino, si riscontra anche nel caso degli addetti equivalenti a tempo pieno”.

Il Bellinzonese la regione che attrae di più

Lo studio tratta anche il tema delle dinamiche interne. E il verdetto è chiaro: il Bellinzonese è la regione che attira più ticinesi. Sono molte le persone che, soprattutto da Lugano, hanno deciso negli ultimi anni di trasferirsi nel Distretto. “Il Bellinzonese è la regione più attrattiva dal punto di vista residenziale sia nel 2011-15, sia nel 2016-19. Questa regione attira residenti principalmente dal Luganese, dalle Tre Valli e dal Mendrisiotto. È l’unica regione che aumenta di attrattiva dal primo al secondo periodo preso in analisi. In particolare per i residenti provenienti dal Luganese”. Lo studio, sempre a proposito del Luganese, afferma: “È la regione più repulsiva dal punto di vista residenziale del cantone, infatti perde residenti a favore di tutte le altre regioni in entrambi i periodi, circa -201 residenti l’anno, con il Bellinzonese e il Mendrisiotto che sono i principali beneficiari di questa fuoriuscita”.

Partono i giovani (ma non solo) e arrivano gli anziani

E sul piano nazionale? Il Ticino ha più partenze che arrivi, soprattutto nell’ultimo periodo. Le partenze sono soprattutto verso Zurigo, Grigioni, Vaud, Berna e Lucerna. A partire è soprattutto la popolazione in età adulta, “attratta probabilmente da opportunità lavorative migliori”. La ricerca precisa però che a partire non sono soltanto i giovani. Ad attenuare il saldo tra partenze e arrivi nei confronti con i cantoni della Svizzera interna è la decisioni di molti anziani di trasferirsi in Ticino.

Nel nostro cantone, è risaputo, la natalità ha raggiunto cifre molto basse. Questo secondo lo studio del Dt e dell’Usi, sembra essere un fattore poco rilevante nello spiegare il calo demografico ticinese. “La diminuzione di popolazione è da collegare principalmente al saldo migratorio con l’estero, che si è attenuato di molto, soprattutto nel Sottoceneri malgrado mantenga valori positivi, e in misura minore alla difficoltà del Ticino di attrarre popolazione di altri cantoni della Svizzera”. Anche in questo caso, “la situazione è analoga alla parte italiana dello spazio transfrontaliero”.