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‘Cambiare paradigma come segno di civiltà’

Votata nella prima Sessione parlamentare cantonale delle persone con disabilità una risoluzione indirizzata alle autorità politiche cantonali e comunali

(Ti-Press)
5 giugno 2024
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“La politica deve essere fatta con le persone con disabilità, non per loro e senza di loro”. Così recita un passaggio del preambolo alla risoluzione – composta da una trentina di richieste e indirizzata al Gran Consiglio, al Consiglio di Stato e ai Municipi – votata nella prima Sessione parlamentare cantonale delle persone con disabilità tenutasi oggi a Bellinzona. Sessione volta a promuovere il loro coinvolgimento e rappresentanza in politica nonché a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla loro inclusione e partecipazione in tutti gli ambiti della vita.

Il testo base della risoluzione è stato elaborato da una Commissione preparatoria formata dall’ex consigliere di Stato Manuele Bertoli, dalla consigliera comunale di Bellinzona Denise Carniel e dall’ex consigliere comunale di Lugano Romolo Pignone. «Abbiamo contattato varie organizzazioni che si occupano di persone con disabilità e chiesto loro di darci indicazioni sugli ambiti che a loro giudizio potessero essere degli elementi di partenza per la risoluzione – ha spiegato l’iter dell’elaborazione del documento Manuele Bertoli, presidente della Commissione –. C’è chi ha indicato le barriere architettoniche, chi i diritti politici, chi le prestazioni finanziarie. A partire da questi riscontri abbiamo stilato una lista di richieste suddivise in tre capitoli: diritti politici; accessibilità, sostegno e aiuti; coinvolgimento e conoscenza. L’intento è ora di tradurre il testo, rivisto alla luce dei 36 emendamenti discussi, in quattro petizioni indirizzate a governo, parlamento, comuni e organizzazioni».

‘Eravamo chiusi in un seminterrato’. Dibattito arricchito da testimonianze

I lavori dei 29 ‘parlamentari per un giorno’ – condotti dalla granconsigliera Nadia Ghisolfi – hanno dato luogo a un articolato dibattito arricchito da numerose testimonianze personali sulle difficoltà legate agli ostacoli e ai retaggi culturali ancora molto presenti nella società. Tra le richieste al Gran Consiglio c’è ad esempio quella di assicurare l’accesso completo di tutti agli spazi fisici nei quali si svolge l’attività politica con anche sufficienti posteggi per persone con disabilità nei pressi degli stabili. «L’accessibilita di un edificio è importante quanto la facilità nel raggiungerlo – ha messo in evidenza una parlamentare –, questo significa che non avere dei posteggi con il contrassegno disabili nei pressi degli stabili comporta doversi spostare a piedi o in carrozzina in strade non sempre agevolmente percorribili, o farsi accompagnare fino all’entrata compromettendo l’indipendenza».

Al Gran Consiglio si domanda pure di sostenere attivamente, come Canton Ticino, la concretizzazione del voto elettronico al di là della fase sperimentale. Di garantire l’accessibilità alle informazioni politiche in lingua facile, in lingua dei segni, in Braille e mediante sottotitoli in maniera estesa e duratura. Così come di assicurare la disponibilità di adeguato personale specializzato nelle scuole per il sostegno dei giovani con disabilità e implementare la sensibilizzazione contro ogni forma di discriminazione e divisione da parte della scuola. A tal proposito due parlamentari hanno raccontato, rispettivamente, uno di aver frequentato le scuole speciali «in un seminterrato, all’interno di una classe separata da tutte le altre che si trovava in superficie», mentre un’altra di «essere stata bullizzata alle Medie a causa di un lieve ritardo mentale, senza ricevere la dovuta attenzione da parte dei professori». «Trovo che il sistema scuola sia moderno, ma in alcuni ambiti da ripensare, e noi con risoluzioni come questa possiamo fare la differenza – ha commentato Denise Carniel –. Possiamo fare in modo che in futuro per le nuove generazioni non succeda più che si mettano bambini o ragazzi negli scantinati e li si considerino allievi di serie B. Il sistema scuola e il Ticino sono fatti da persone che devono cambiare paradigma, non per farci un favore, ma perché è un segno di civiltà».

Passando alle richieste al Consiglio di Stato c’è ad esempio quella di intensificare il miglioramento degli standard per un’acustica accogliente negli spazi aperti al pubblico, adottando sistemi di ascolto adeguati alle persone con problemi uditivi. «Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale per la sanità a livello europeo almeno il 16% della popolazione presenta un handicap uditivo – ha messo in luce un parlamentare –. Di conseguenza in Svizzera ci sono 1,2 milioni di persone che avrebbero bisogno che questa situazione sia migliorata». Si domanda altresì di migliorare l’accesso agli esami di guida, con la presenza di un interprete ed esami scritti sostituiti da casi disegnati o filmati. Nella risoluzione presenti anche dei punti indirizzati alle autorità comunali: da un maggior coinvolgimento lavorativo, a una migliore accessibilità a cultura e sport, alla rivalutare del questionario sullo stato di salute personale nei bandi di concorso pubblici

Palazzo delle Orsoline e discussione resi accessibili

L’importanza di questa prima Sessione è stata evidenziata dai rappresentanti dei tre livelli istituzionali. «Ci impegniamo a conoscere e comprendere meglio i diritti delle persone con disabilità e a riflettere questa comprensione nelle nostre decisioni politiche» ha dichiarato il presidente del Gran Consiglio Michele Guerra. Dal canto suo il presidente del Consiglio di Stato Christian Vitta ha messo in evidenza i significativi passi avanti già compiuti per rendere la comunicazione istituzionale più accessibile, assicurando però che «tutti elementi della risoluzione a noi rivolti saranno valutati con attenzione». Mentre il sindaco di Bellinzona Mario Branda ha auspicato che «questo pomeriggio non rimanga un’eccezione ma diventi parte del nostro modo di vivere, convivere e fare politica».

Per l’occasione Palazzo delle Orsoline, e in particolar modo la sala del Gran Consiglio e le tribune, sono stati resi accessibili attraverso la posa di rampe, demarcazioni visive e tattili e dispositivi a supporto delle persone deboli d’udito. La Sessione è inoltre stata tradotta in lingua dei segni e sottotitolata, e i documenti al centro delle discussioni resi disponibili in Lingua facile.

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